Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Mom dopo il pestaggio dell'autista si costituirà parte civile. Polemica con Manildo
Il presidente Giulio Sartor: "Se necessario ricorreremo alla vigilanza privata per tutelare utenti e dipendenti dell’azienda. Si tratta di una misura estrema a cui non vorremmo arrivare, poiché è chiaro che non spetta all’azienda del trasporto pubblico locale garantire l’ordine pubblico. Basta con gli annunci e le passerelle".
“Stiamo dalla parte del nostro autista che ha cercato di far rispettare le regole. Esprimiamo la nostra solidarietà a lui, vittima di un’ignobile aggressione, ma anche a tutti i nostri autisti”. Lo ha detto Giulio Sartor, Presidente di Mom-Mobilità di Marca, nel corso della conferenza stampa convocata dall’azienda in merito ai fatti accaduti sabato in via Roma a Treviso. “Abbiamo più volte lanciato l’allarme sulla problematicità dell’area nei pressi dell’autostazione cittadina, allarme che riteniamo sia stato finora sottovalutato. Per questo l’azienda si è fatta carico – a sue spese - dell’installazione, ormai imminente, di sei telecamere. Tuttavia, si tratta della seconda grave aggressione verso un nostro dipendente in poche settimane, ma riteniamo che la video sorveglianza non sia comunque una soluzione sufficiente. La zona ha bisogno di un presidio costante da parte delle forze dell’ordine. Se necessario ricorreremo alla vigilanza privata per tutelare utenti e dipendenti dell’azienda. Si tratta di una misura estrema a cui non vorremmo arrivare, poiché è chiaro che non spetta all’azienda del trasporto pubblico locale garantire l’ordine pubblico. Basta con gli annunci e le passerelle dopo che i fatti si sono verificati, è tempo che l’amministrazione del sindaco Manildo si assuma delle responsabilità e faccia delle scelte conseguenti. Riteniamo inaccettabile che venga delegata a noi una funzione che spetta alle autorità preposte”.
Stamattina il presidente Mom è tornato a scrivere a Prefetto e Questore e l’azienda ha incontrato le rappresentanze sindacali dei lavoratori. “Confidiamo nelle indagini in corso per far luce sulla vicenda e perché si arrivi all’individuazione dei responsabili. Mom difenderà a spada tratta il suo autista, che ha cercato di far rispettare le regole minime di convivenza facendo scendere chi non era in possesso di regolare titolo di viaggio. Annunciamo di essere già pronti a costituirci parte civile in un eventuale procedimento giudiziale”.