Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Portierato sociale: aiuto e occasione di socialità
Partirà ufficialmente da martedì 26 novembre il nuovo servizio gratuito Portierato sociale, organizzato da Israa e Anteas, con il patrocinio del Comune di Treviso. Attivo dodici ore la settimana nella sala Agorà, all’interno della sede Israa in borgo Mazzini 23, lo sportello si propone come un aiuto concreto per tante delle domande pratiche e dei dubbi burocratici degli over 65.
Apertura e servizi
Un banner con la scritta “Portierato sociale” campeggerà sull’ingresso della sede Israa, rendendola ben visibile e riconoscibile lungo borgo Mazzini. Varcato il portone si giunge nel cortile interno e una porta a vetri sulla destra conduce alla sala Agorà. Qui i volontari e le volontarie di Anteas Treviso saranno presenti il martedì dalle 9 alle 12 per assistenza informatica all’utilizzo dello Spid e per il disbrigo di pratiche burocratiche, prenotazioni di vario genere e ritiro referti; il mercoledì dalle 14.30 alle 17.30 per una consulenza sull’amministratore di sostegno; il giovedì, di nuovo dalle 9 alle 12, per informazioni sui servizi comunali e sulle prestazioni sociali e sanitarie del territorio; infine, il venerdì dalle 14.30 alle 17.30 per l’assistenza sulle questioni fiscali; in tutti gli orari di apertura si offre aiuto per l’utilizzo di smartphone e pc ed è previsto un servizio di trasporto a contributo, prenotabile in tutte le giornate. Viste le tematiche su cui a oggi si concentra l’assistenza, i volontari e le volontarie che gestiscono lo spazio sono dotati di competenze approfondite e molto specifiche, oltre che di un cuore grande e spiccato spirito di ascolto. I primi mesi serviranno anche per raccogliere feedback sulle necessità emerse, di modo da aggiustare o ampliare eventualmente in un secondo momento l’offerta del servizio.
Aiuto, ma anche ascolto
Mauro Michielon, presidente di Israa Treviso, e Alberto Franceschini, presidente di Anteas Treviso, partono ciascuno dalla propria esperienza per sottolineare un altro scopo dello sportello, oltre all’offerta di aiuto concreto. “Con i nostri trasporti sociali sappiamo bene quanto le persone abbiano voglia e bisogno di raccontare i propri problemi - racconta Alberto Franceschini, - e questo è un sintomo di mancanza di relazione. Lo sportello servirà anche per parlare con la gente, per permettere alle persone di interagire con qualcuno”. Ne è convinta anche l’assessora alla Città solidale e inclusiva del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo, che afferma con decisione: “Lo sportello sarà un’occasione di socialità”. E anche per questo, l’ambizione del Portierato sociale va già oltre lo sportello stesso: “Oggi Israa fa diverse iniziative per i residenti del co-housing, come corsi di pittura, di yoga, visite di gruppo nei musei...” spiega Mauro Michielon, e continua: “L’idea è di aprire queste attività anche agli anziani soli per creare comunità attraverso diverse iniziative”, fornendo, quindi, occasioni di relazione che possano impedire l’insorgere della depressione data dalla solitudine.
Sempre più anziani
Il Portierato sociale nasce non solo dal “fortunato incontro”, come lo ha definito Mauro Michielon, tra Israa e Anteas Treviso, ma anche dalla profonda consapevolezza che la Marca (così come il Veneto e in generale il nostro Paese) sta notevolmente invecchiando. Nel 2023, sui 4.851.972 cittadini veneti, il 24% erano over 65 – in termini assoluti, 1.168.563, tra cui figuravano 183.431 over 85, di cui solo 13.769 erano soli con figli, laddove i figli (e i nipoti) sono i primi incaricati a risolvere le problematiche di cui sopra – ma, appunto, sono in tanti a non averne. Per quanto riguarda la nostra provincia, gli over 65 sono 205.477, tra cui 32.055 cittadini con più di 85 anni. Lo sportello, idealmente, si rivolge a tutti loro, ma vuole anche accendere un nuovo faro sul tema: secondo i dati Istat, infatti, nel 2043 la popolazione veneta over 65 raggiungerà il 34% della cittadinanza, il 10% in più in 20 anni. Ecco perché è importante mettere già oggi le basi di un solido sistema di servizi e di socialità anti solitudine.