lunedì, 31 marzo 2025
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Castelfranco: un patto educativo aperto a tutti

La sfida del patto educativo di comunità nella Castellana, di fatto, è declinata come una opportunità di creare lo spazio per dove possano emergere i bisogni e, attraverso la conoscenza delle risorse del territorio, attivare possibilità

Unire le forze della comunità, per tessere un futuro educativo, inclusivo e solidale per le giovani generazioni. Parole pregnanti, utilizzate come titolo di un recente workshop, organizzato nell’ambito del patto educativo di comunità, che coinvolge gli istituti superiori di Castelfranco, Comune, Ulss e terzo settore, e che vogliono ribadire la necessità di rafforzare l’ecosistema attorno alle scuole del territorio, per supportarle nella loro funzione educativa e prevenire l’abbandono scolastico.

“Tante sono le emergenze educative che stiamo vivendo - spiega Anna Favaro, attuale dirigente dell’Isiss Rosselli -: quella della dispersione, della gestione delle relazioni, dell’ansia sociale, del bullismo, dell’uso delle tecnologie, dell’aumento di ragazzi con Bes. La scuola non riesce da sola a far fronte a tutte queste sfide, deve potersi aprire all’esterno, arricchirsi nella riflessione e nel confronto reciproco per approfondire, dialogare, trovare soluzioni condivise e nella corresponsabilità”. La sfida del patto educativo di comunità nella Castellana, di fatto, è declinata proprio in questo modo, come una opportunità di creare lo spazio per dove possano emergere i bisogni e, attraverso la conoscenza delle risorse del territorio, attivare possibilità. Nato nel 2023 dall’ambito di intervento del Pnrr collegato alla dispersione scolastica, il Patto castellano ha organizzato in questi anni alcuni momenti di confronto, anche tematici, uno dei quali sul tema del riorientamento scolastico.

“Nel 2025 abbiamo progettati i workshop che si sono tenuto la scorsa settimana – racconta Giulia Dainese, della cooperativa L’Incontro, che ne ha anche condotto uno, sul tema della partecipazione e dell’educazione civica -. È stato un appuntamento che ha aggregato, valorizzato, e messo in rete le risorse e gli attori del territorio per rafforzare una visione condivisa, in modo che gli studenti e le studentesse possano trovare lungo il loro cammino supporti che li aiutino a superare gli ostacoli”.

“Questa iniziativa - prosegue Favaro che è anche portavoce del Patto educativo - è stata, appunto, il frutto di momenti di incontro tra alcune figure del patto e il terzo settore, con l’obiettivo di condividere e approfondire riflessioni e bisogni. In continuità con gli eventi precedenti; non si trattato di momenti frontali, ma di dialogo e condivisione di esperienze”.

Grazie a questo lavoro, insomma, si è creata la possibilità di un arricchimento di nuovi punti di vista, che permetteranno di arrivare a una coprogettazione più esecutiva, e anche alla definizione di uno spazio di confronto strutturato che possa garantire continuità e definizione all’attività intrapresa, partendo dai bisogni della scuola e dei suoi utenti.

Il sindaco, Stefano Marcon facendo un plauso all’iniziativa, ha ricordato l’importanza che ogni attore della comunità faccia la propria parte: “Questo workshop - afferma il sindaco - conferma il fermento di Castelfranco Veneto e sono convinto che lavorare insieme sia il modo migliore per generare idee per orientare le politiche della città”. Le parole che emergono dai gruppi di lavoro sono esperienza, relazioni e senso. Il lavoro fatto conferma l’importanza di un confronto continuo tra gli attori della comunità. Il 29 aprile, alle 17, al centro Atlantis, ci sarà un momento di restituzione di tutte le riflessioni emerse e di rilancio di questo percorso condiviso. (Francesca Gagno)

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