venerdì, 04 aprile 2025

Giovani e digitale: quando la novità è l’analogico

I dispositivi tecnologici, un tempo simbolo di innovazione e fascino, oggi sono percepiti come strumenti di uso quotidiano da parte di tutti

Ne è passato del tempo dalla metà degli anni novanta, quando, dopo aver acceso pazientemente il computer, si azionava un modem collegato al telefono e si iniziava a navigare. Con l’emozione dell’esploratore si aprivano i pochi siti esistenti, pieni di meraviglia e curiosità. Sensazioni che ci hanno accompagnato per anni a ogni nuova invenzione, nuovo strumento, a ogni supersonica velocità. È ancora così? Non ci sono studi in materia, ma un fenomeno lo possiamo rilevare dagli osservatori docenti nelle nostre scuole: i ragazzi sono più attratti dall’oggetto, e dallo status che questo crea, più che dalle performance dello strumento. ⁠Il livello di qualsiasi dispositivo è talmente performante rispetto all’utilizzo ordinario che ne fanno i ragazzi, che spesso rischiano di non conoscere e usare l’80% delle features presenti e gli aggiornamenti sono diventati talmente veloci e ravvicinati che hanno fatto perdere il fascino dell’attesa del nuovo modello. Rimane sempre una categoria più appassionata (nerd) che rincorre la performance per attitudine o mania personale, ma sono sicuramente una minoranza. Verificato il fenomeno sul campo, necessita un confronto l’Intelligenza artificiale che conferma il cambiamento nell’approccio dei giovani alla tecnologia. Qui sì che studi e ricerche suggeriscono che i dispositivi tecnologici, un tempo simboli di innovazione e fascino, oggi siano percepiti come strumenti di uso quotidiano. I motivi? Saturazione tecnologica che crea un impatto emotivo minore rispetto alle generazioni precedenti, standardizzazione dell’innovazione, dove gli aggiornamenti tecnologici sono continui e incrementali riducono la percezione del “salto innovativo”, passaggio dall’oggetto alla funzione dove la tecnologia non è più un fine ma un mezzo. Inoltre, dopo anni di immersione nel digitale, alcuni giovani stanno riscoprendo l’importanza di esperienze concrete: vinili invece dello streaming, macchine fotografiche analogiche, libri cartacei. La tecnologia non come simbolo di progresso, ma come strumento fra tanti.

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