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Il mondo cattolico sulle parole di Mattarella e Zuppi: “Discorsi da rileggere”

Alcune prime reazioni dopo gli interventi del Capo dello Stato e del presidente della Cei a Trieste

In occasione della 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia si è aperta con gli interventi del cardinale Matteo Zuppi e del Presidente Sergio Mattarella definiti “complementari e incoraggianti” dal presidente della Fafce, Sir Vincenzo Bassi che aggiunge: “La democrazia va vissuta non come ideologia o fine autoreferenziale, ma come un cammino da fare insieme, sulla base di principi che rispettino l’umano nella sua interezza. La democrazia diventa modalità reale di perseguimento del bene comune soprattutto in comunità dove le famiglie sono stabili, e sono protagoniste”.

Anche Giovanni Grandi, membro del Comitato scientifico delle Settimane sociali, esprime apprezzamento per i discorsi e invita di ripeterli in altre occasioni e spiega: “Democrazia è umanizzazione se avviene nei corpi intermedi; ci vogliono comunità per coinvolgere tutti, in una dimensione umana di ascolto e di confronto, in cui ciascuno possa contribuire attivamente. Costruire il noi umano è la sfida per far vivere la democrazia e il bene comune” riprendendo le parole di Mattarella sul “bene comune” ha commentato: “il bene comune è sempre più ampio, ed è al suo servizio che sono chiamate a lavorare le istituzioni, proprio perché anche i diritti fondamentali di ciascuno siano riconosciuti e rispettati”.

L’importanza di questi due discorsi è stata evidenziata anche da Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura e direttore di Caritas ambrosiana che commenta: “Hanno sottolineato il carattere eminentemente sociale della presenza della Chiesa in Italia, che esprime il suo volto più credibile quando vive nel mondo, rispondendo alla sua vocazione di carità e di servizio per il bene comune.

Il presidente dell’associazione Animazione, Salvatore Martinez ha dichiarato: “Di grande valore il discorso di Sergio Mattarella che, quasi a sciogliere un debito di memoria, ha efficacemente ricordato come non si possa cogliere adeguatamente la costruzione della nostra democrazia, il suo evolversi e il suo compiersi, senza ripercorrere, parallelamente, lo sviluppo delle Settimane sociali e la testimonianza profetica che la Chiesa italiana ha offerto con la vita di grandi testimoni, credenti fino al martirio sociale”.

Luigi de Palo, presidente della Fondazione per la natalità ha voluto aggiungere “Il Presidente della Repubblica ci ha ricordato che parteggiare non porta da nessuna parte mentre l’importante era e resta partecipare e che quindi è necessario prendere parte e non una parte. Questo deve far riflettere tutti e soprattutto i cattolici che spesso rischiano di scimmiottare le dinamiche della politica schierandosi ideologicamente con una fazione o con un’altra. Io credo che l’appartenenza ecclesiale sia superiore a quella politica e spesso non è così”.

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