Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Treviso, il coworking nel restaurato palazzo dei Maestri
Una nuova perla storica è stata restituita alla cittadinanza: venerdì 4 ottobre ha aperto palazzo dei Maestri, fresco fresco di una ristrutturazione che ne ha riportato alla luce i fasti. Siamo in zona San Nicolò, l’indirizzo è via Isola di Mezzo, 15; a due passi, in via San Nicolò 42, sorge palazzo della Luce, anch’esso restituito alla cittadinanza – nel 2021 – grazie al restauro, alla cura e alla visione dell’imprenditore Patrizio Bof e della sua Infinite Area. Presenti al taglio del nastro anche il vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera, l’assessore regionale al bilancio, Francesco Calzavara, e il presidente della Camera di Commercio, Mario Pozza.
Il palazzo è del 1200 e il suo nuovo nome deriva dai suoi storici “inquilini” del 1500: reverendo Anzolo da Murano (nel 1496), mastro Franchin l’intagliador (1505), Zuan Pietro Fornario (1533), mastro Zuan Antonio Strazzaroli (1545), i notai Giacomo Sugana e Zuanne Miani, il procuratore Cornelio Marin (1574); prima ancora ospitava giudici, notai, tessitori, sellai, sacerdoti, fornaciari, pellicciai, calzolai. Il filo della storia porta a noi e il palazzo torna a fungere da luogo del sapere e della professionalità, motivo per cui le sale portano i nomi di questi “maestri”, appunto. Nei suoi quattro piani il palazzo ospita 9 uffici, 2 sale riunioni, 60 postazioni individuali, una caffetteria e luoghi di servizio. Tra questi anche una reception virtuale: ad accogliere all’ingresso c’è, infatti, una donna creata con l’intelligenza artificiale che orienta nei vari servizi del posto, dotato di domotica avanzatissima.
L’opera di restauro è stata così complessa che il suo “deus ex machina”, Patrizio Bof, non esita a definire “una vera e propria sfida, a più riprese”. Una sfida vinta, però, visto che palazzo dei Maestri è il primo coworking al mondo in un palazzo del Duecento. L’idea è quella di coniugare cultura storica e avanguardia, tanto nelle intenzioni quanto nell’architettura. Gli affreschi sono stati interamente recuperati e valorizzati, mostrandone anche la stratificazione storica; i materiali utilizzati sono soprattutto il legno e il ferro, i colori sono sobri ed esaltati da un sapiente sistema di illuminazione; a completamento arredi minimali e piante verdeggianti.
Al centro, a collegare i vari piani la scala di Afra Bianchin e Tobia Scarpa, dall’aspetto caratteristico che rimanda al Negozio Olivetti di piazza San Marco a Venezia, e non solo.
Poco distante, in via delle Absidi 16, si trova infine l’Infinite Area Garage, aperto un anno fa e anch’esso parte della famiglia e della visione Infinite Area. Il nome richiama al fatto che molte delle aziende e multinazionali odierne sono nate all’interno di un garage, augurio che si rivolge anche ai fruitori di questo spazio, anch’esso all’avanguardia e dotato di reception virtuale (in questo caso si è accolti da uno schermo in cui campeggia una figura maschile). Il luogo, caldo e accogliente, offre 18 postazioni individuali, 4 isole di lavoro e 20 armadietti, è dotato di wi-fi ultraveloce e può essere prenotato tramite sito o app, sia interamente che per singola postazione; l’orario di apertura è 8-19, per incontrare le necessità dei professionisti che lo utilizzano.