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Treviso ha un nuovo sistema di bike sharing

Partirà lunedì 3 giugno, con 350 nuove biciclette, 170 delle quali a pedalata assistita. Tutti i dettagli sul funzionamento del servizio
30/05/2024

A Treviso il vecchio sistema di bike sharing – la possibilità di prendere a noleggio una bicicletta tramite apposite rastrelliere – va ufficialmente in pensione. Da lunedì 3 giugno sarà attivo il servizio Ridemovi, con ben 60 ciclostazioni “virtuali” in tutta la città che metteranno a disposizione della cittadinanza 350 biciclette, di cui 180 “standard”, cioè muscolari, e 170 a pedalata assistita, cioè elettriche; ma il numero andrà prossimamente ad aumentare.

Il sistema è completamente digitale: sarà sufficiente scaricare sul proprio smartphone l’app dedicata, iscriversi e registrare la carta di credito. Per utilizzare il mezzo basterà scansionare il qr-code di cui esso è dotato: l’assistente vocale indicherà che il mezzo è sbloccato e inviterà l’utente a inserire il proprio smartphone nell’apposito supporto, per comodità; a fine viaggio basterà parcheggiare nelle zone preposte e fotografare la bicicletta a conferma. Sarà possibile spostarsi anche all’esterno dei confini comunali ma l’app consentirà di parcheggiare solo nelle aree preposte (tra cui stadio, stazione ferroviaria e autostazione, park Dal Negro e Miani, Piazza Duomo, Università, Ospedale San Camillo e Ca’ Foncello, tribunale, Monigo, San Giuseppe, ben 9 lungo la strada ovest e così via). Ogni giorno l’azienda vincitrice del bando, Ridemovi – che ha già installato i propri mezzi anche a Padova, Mestre, Vicenza e Lignano, tra le città del Veneto –, sarà a disposizione per la manutenzione e il riposizionamento dei mezzi nonché per la ricarica delle batterie elettriche. Diversi i pacchetti di prezzo: a titolo esemplificativo, senza abbonamento sono 25 cent/minuto per le e-bike, mentre gli abbonamenti per le bici muscolari sono di 12,99 euro al mese e 64,99 euro per l’annuale.

Il nuovo sistema va quasi a triplicare l’attuale flotta (125 biciclette muscolari), che sarà dismessa, e la rinnova all’insegna della sartorialità: al posto delle rastrelliere ci sono delle stazioni virtuali che possono variare in base all’occorrenza – ad esempio per grandi eventi – o in seguito a richieste maggiori in altre aree. Una scelta che protegge anche il decoro urbano: la bicicletta potrà essere parcheggiata solo in aree delimitate da semplice segnaletica orizzontale e verticale per evitare di deturpare l’immagine delle belle architetture trevigiane con biciclette lasciate lì dove non dovrebbero stare.

L’intervento, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, risulta particolarmente importante a fronte di quanto recentemente emerso dal PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile lanciato dal Comune a maggio 2019 che prende avvio ufficiale proprio in questi giorni – secondo il quale la percorrenza media di chi utilizza il PUT in auto è di 2-4 chilometri, distanza facilmente percorribile comodamente in bicicletta. “La risposta per chi fa poca strada non può che essere la mobilità sostenibile, per la quale intendiamo il bike sharing e l’utilizzo degli autobus, tema sul quale insieme a MOM inizieremo a brevissimo la grande sperimentazione dei mezzi a chiamata e la fascia serale” commenta a questo proposito Andrea De Checchi, assessore alla Mobilità del Comune di Treviso, “Anche per alleggerire la pressione del traffico e contenere l’inquinamento”. “Dobbiamo accompagnare la comunità a un cambio di abitudini” chiosa il sindaco Mario Conte, “Con il nuovo bike sharing ci adeguiamo agli standard europei e facciamo un nuovo passo verso la città del futuro”.

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