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Terraglio Est, ripensare tutta l'area

Nuove polemiche dopo l'inchiesta pubblica della settimana scorsa sulla procedura di valutazione dell'impatto ambientale della realizzazione dell'infrastruttura. Veneto Strade rassicura, ma i residenti sollevano dubbi

Dopo l’inchiesta pubblica della settimana scorsa sulla procedura di valutazione dell’impatto ambientale della realizzazione del Terraglio Est, torna in primo piano il dibattito sull’infrastruttura, fra la preoccupazione di comitati, residenti e associazioni ambientaliste da un lato e le rassicurazioni di società Veneto Strade incaricata di realizzare l’opera dall’altro.

Tra le questioni che più preoccupano c’è, oltre al consumo di suolo e la riduzione delle aree verdi, anche il pericolo di un consistente aumento del traffico su tutta l’area, dove è in via di realizzazione anche la Cittadella della salute, ampliamento dell’ospedale regionale Ca’ Foncello.
Aumento di traffico che andrebbe ad appesantire ulteriormente l’ingresso Sud alla città di Treviso che già oggi risulta fra i più congestionati con l’imbuto del sottopasso ferroviario di via Venier che rallenta l’immissione sulla circonvallazione esterna della città e mette a rischio il passaggio di bici e pedoni.
Per questi motivi i comitati e i partiti di opposizione cittadini trovano insufficienti le rassicurazioni di Veneto Strade che propone pannelli e asfalto fonoassorbenti per contenere il rumore.

I residenti chiedono un impego più ampio nella sistemazione dell’intero quadrante, per favorire una maggiore qualità della vita e una mobilità più lenta e sostenibile.
“Se da un lato Veneto Strade si è detta disposta a confrontarsi con il Comune per verificare la possibilità di ulteriori interventi «di mitigazione» – ha commentato l’esponente di Coalizione Civica Luigi Calesso – dall’altro la società non è risultata disponibile a tenere conto del fatto che, oltre ad assorbire una parte del traffico automobilistico che oggi utilizza altre arterie, il Terraglio Est porterà in quel quadrante della città ulteriore traffico.
I cittadini del quartiere chiedono percorsi in sicurezza per ciclisti e pedoni, un numero minore di parcheggi all’ospedale, l’adeguamento del sottopasso di via Venier e Veneto Strade risponde con l’asfalto fonoassorbente e le barriere antirumore che sono utili unicamente per i diretti «dirimpettai» del Terraglio Est ma non servono per risolvere i problemi di più ampia portata. L’unica pista ciclabile garantita è quella lungo il percorso del Terraglio Est stesso che a poco serve per i residenti.
Veneto Strade, inoltre, ha dimostrato di non voler neppure prendere in considerazione la liberalizzazione dell’autostrada come alternativa alla realizzazione del Terraglio Est nel territorio del Comune di Treviso adducendo che l’obiettivo è quello di dividere il traffico su più assi stradali”.

L’Amministrazione comunale è dunque stata chiamata in causa e accusata di non sostenere le istanze dei propri cittadini, ma l’assessore ai Lavori pubblici Sandro Zampese non ci sta e declina ogni responabilità: “Stiamo parlando di un’arteria già inserita nel Piano regolatore nel 1968 e tornata in auge dopo 30 anni, quando il Comune di Casier ha individuato un’area commerciale e industriale che aveva necessità di infrastrutture. Attorno al 2010, poi, alcuni Comuni ne hanno chiesto l’inserimento tra le opere complementari del Passante di Mestre e da quel momento il Comune di Treviso è stato completamente esautorato di qualsiasi competenza”. Il Comune, ha continuato Zampese, “ha cercato soluzioni diverse, ma non ce ne sono, l’ipotesi del tunnel è stata scartata perché troppo onerosa, dunque senza fare demagogia cerchimo di ridurre l’impatto e di ottenere le maggiori mitigazioni possibili”.
Anche la strada della liberalizzazione dell’A27 per l’assessore è una strada impraticabile: “E’ un percorso lungo e per niente facile, non dobbiamo prendere in giro i cittadini”.

Per quanto riguada la viabilità il vicesindaco e assessore alla Mobilità Andrea De Checchi ci tiene innanzitutto a dividere le due questioni: “Una cosa è il Terraglio Est, e gli studi ci dicono che la nuova arteria renderà il traffico più fluido; un’altra è la Cittadella sanitaria, che porterà maggiore afflusso di persone nell’area. In quel caso stiamo pensando all’allargamento del percorso delle navette elettriche che attraverseranno il centro città”. Nelle intenzioni della Giunta dunque far rientra nel percorso di questa linea “circolare” che servirà il centro anche l’ospedale. Infine si valutano diverse ipotesi di messa in sicurezza di via Pasteur e si pensa alla passerella ciclabile a ponte della Gobba per permettere a bici e pedoni di spostarsi tra ospedale e città senza passare per lo stretto sottopasso di via Venier: “Non c’è ancora un progetto - ha concluso De Checchi -, ma la forte convinzione che debba essere fatta”.

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