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“DiSegnando AltriPiani”: il GiaveraFestival verso un nuovo corso

Da venerdì a domenica il festival si presenterà in una nuova veste "a prato aperto": a partire dalle ore 19.00, per tre serate, il parco di villa Wassermann sarà un unico grande spazio che ospiterà il pubblico, animato da musiche e sonorità del Mediterraneo e da altrove; si incontreranno giornalisti e scrittori. Alessandro Bergonzoni, Marco Paolini e Natalino Balasso tra gli ospiti di questa venticinquesima edizione.

«“DiSegnando AltriPiani”… un titolo che, nato prima della pandemia, ci ha stimolato ad inventarci un 25° diverso. Questo tempo inedito di quarantena ci ha poi provocati ancor più a proporre un appuntamento che confermi e insieme rivoluzioni il festival. Consapevoli della fragilità che in questi giorni abbiamo tutti sperimentato, vogliamo continuare tenaci ad inventare possibili incontri e nuovi legami, per costruire comunità che sappiano resistere a conflitti e disuguaglianze. Così abbiam pensato di rivisitare alla luce di quanto è accaduto in questi mesi i temi attorno ai quali il festival è cresciuto per 25 anni, e individuare creativamente insieme il cammino futuro», dice don Bruno Baratto, presidente del GiaveraFestival.

Il festival si presenterà in una nuova veste "a prato aperto": a partire dalle ore 19.00, per tre serate, il parco di villa Wassermann sarà un unico grande spazio che ospiterà il pubblico, animato da musiche e sonorità del Mediterraneo e da altrove; si incontreranno giornalisti e scrittori; si potranno gustare le specialità di alcuni Piccoli Produttori Locali, realtà di giovani che coinvolgono italiani e stranieri, impegnati in un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e orientata a un consumo più sano e sostenibile. In tutto questo i migranti saranno presenti in modo trasversale, come componenti ormai strutturali del nostro vivere collettivo.

Venerdì 17 le sonorità dall’Irlanda e dalla Scozia con il gruppo Silvereel e dalle ore 20.45 protagonista del “Conversando su AltriPiani” sarà Alessandro Bergonzoni, artista della parola e non solo.

Sabato 18 con Duccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, si discuterà sul rapporto uomo e ambiente, grande sfida globale che ci attende, e Aida Bodian e Nicola Grotto presenteranno il libro “Le parole dell’umanità”, parole che ci fanno umani. Incontreremo anche gli artisti del circo italoargentino Patuf e fino a domenica si potrà ammirare la mostra fotografica Kinnaur Himalaya, di Emanuele Confortin.  Il parco  sarà animato  dalla musica del gruppo nato dal festival, i Safar Mazì, e da altri interventi musicali come il gruppo di pizzica Sonabbash e di musica irlandese McNando, che chiuderanno la serata.

Domenica 19 luglio con Andrea Staid, antropologo culturale, e Davide Girardi, sociologo, si ragionerà su comunità civile e coesione sociale messe a rischio dalle tensioni post-lockdown, e con Gianfranco Staccioli e Luciano Franceschi del Cemea si parlerà della “scuola che vogliamo”, a partire dalle criticità emerse in questo tempo; conosceremo inoltre la storia dei giovani della libreria “Heimat”, proposta culturale originale a Marghera. Alle 21.30 l’incontro con Natalino Balasso e Marco Paolini “Conversando su Altri piani”, condotto dalla giornalista Chiara Pavan, su temi che agitano le nostre vite personali e collettive in questo tempo.

L’organizzazione e la gestione delle serate terrà conto delle disposizioni dell’ordinanza regionale e corrispettive linee guida. Per cautelare ulteriormente il nostro pubblico, si è scelto di misurare la temperatura a tutti coloro che si presentano in entrata. Si ricorda che l’accesso all’area del parco  sarà possibile solo su prenotazione on line al sito www.ritmiedanzedalmondo.it.

Il nostro 25.o prosegue con altre proposte. Dal 22 al 30 agosto verrà lanciata “Peninsulando”: una  “carovana” aperta a chi vorrà parteciparvi partirà da Giavera per fare tappa in varie regioni del sud fino in Sicilia, ad incontrare piccole “realtà resistenti” caratterizzate da valori quali la solidarietà e l’attenzione all’altro. Molte di queste sono già state ospiti del festival negli scorsi anni. E’ un modo per “abbracciare” l’Italia provata da questi tempi di difficoltà. E infine, aprendo al prossimo anno, dal 12 al 19 settembre un gruppo partirà per Zarzis, in Tunisia, il porto sul Mediterraneo dove i pescatori portano in salvo i migranti che naufragano sulle vicine coste libiche. Si sta organizzando con loro un’iniziativa che si terrà nel 2021: da Giavera fin sull'altra parte del Mediterraneo.

Il festival è partito 25 anni fa dall’esperienza del Centro di accoglienza migranti di Giavera, e Giavera rimarrà una piccola “stazione di partenza” anche per gli anni futuri. Ma “DiSegnare AltriPiani” porta lontano, ad incontrare realtà del nostro territorio e oltre, per “PianiAltri” che costruiremo insieme.

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