Solo eccentrico o anche pericoloso?
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Sono ufficialmente iniziati i lavori per la nuova sede del conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto al compendio dei Serviti, accanto alla chiesa di San Giacomo. La cerimonia di consegna ufficiale della chiave a Itaco Consorzio si è tenuta la scorsa settimana, alla presenza di tutte le istituzioni cittadine, con la benedizione congiunta di don Daniele Vettor, parroco di Santa Maria della Pieve e mons. Claudio Bosa, parroco del Duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale. La Consulta degli studenti ha portato il suo saluto con Francesco Barbisan e Anna Paola Caroni, e si sono avvicendati gli interventi di Annalisa Bisson, presidente del conservatorio, Paolo Troncon, direttore del conservatorio, dell’ex direttore, Stefano Canazza, e, infine, del sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon.
Il progetto della nuova sede accentra le funzioni didattiche del conservatorio Steffani- a ora privo di una sede stabile e insediato in più immobili - nel compendio che si sviluppa attorno al chiostro dei Serviti, già utilizzato come sede distaccata.
L’intervento - la cui superficie lorda disposta su tre livelli ammonta nel complesso a circa 3.700 mq, per un quadro economico di più di 10 milioni di euro - interessa tre edifici compresi tra le vie Riccati, san Giacomo e il canale Musonello. La nuova sede è realizzata grazie alla riqualificazione della ex scuola Maffioli, della chiesa di San Giacomo e del chiostro dei Serviti. Le funzioni didattiche sono organizzate all’interno dell’ex-Maffioli e del chiostro, edifici storici che sono riqualificati acusticamente, dal punto di vista sismico, energetico e della normativa antincendio. Sono previsti interventi minori sulla chiesa di San Giacomo, che continuerà a essere utilizzato per le funzioni religiose. Con l’eccezione del piano terra del Maffioli, dove sono disposti l’ingresso principale e le funzioni più immediatamente rivolte al pubblico (bar, front-office, accesso alla piazza retrostante), il programma dispone su tre livelli una biblioteca, laboratori di diverse dimensioni, aule per lezioni frontali, spazi per la musica d’insieme.
“Grazie al Comune, alla Soprintendenza, al conservatorio per il lavoro in sinergia che ha consentito di superare anche gli inevitabili intoppi che un’opera di queste dimensioni comporta - ha dichiarato Annalisa Bisson, presidente dello Steffani -. E’ una bella occasione per la comunità castellana. Abbiamo tanti progetti, che ci proiettano in un contesto internazionale. È importante consegnare agli studenti e ai docenti un luogo dove poter intraprendere il percorso di crescita e di apprendimento della musica nel migliore dei modi”. Gli ha fatto eco Paolo Troncon, direttore del conservatorio (foto a sinistra): “Oggi comincia un processo che permetterà di avere una sede nuova, rispondendo all’esigenza di avere uno spazio adeguato, all’avanguardia e attrezzato, che ci permetterà di vincere le sfide che il nuovo assetto universitario comporta. Sede nella didattica, ricerca, internazionalizzazione. C’è stato un dato determinante: senza l’appoggio del Comune e del sindaco, che ha reso disponibili i 340 mila euro necessari alla realizzazione del progetto definitivo, non avremmo mai potuto avere finanziamenti per 20 milioni di euro. Ora siamo partiti, entro la fine del 2025 il primo trasferimento di studenti nelle nuove aule. Ne siamo certi: il conservatorio saprà rispondere alle attese”. Infine, il presidente della provincia di Treviso e sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon, ha ribadito l’importanza dell’opera: “Questo è il cantiere più importante della Provincia di Treviso e uno tra i più importanti d’Italia. Il conservatorio è un’eccellenza nostra e grazie agli amministratori castellani che nel 1969 hanno voluto che trovasse il proprio luogo qui. Poi, si è presentata l’opportunità di un importante finanziamento: ci abbiamo creduto, abbiamo deliberato di affidare per 50 anni la concessione dell’ex Maffioli. La soddisfazione è tanta: la cittadella della musica, sommata a palazzo Soranzo e al museo, al teatro Accademico e alla biblioteca, farà di Castelfranco un polo culturale importantissimo. Il primo blocco di lavori durerà 265 giorni: a dicembre dovremmo avere il primo trasferimento dal chiostro dei Serviti, per iniziare i lavori anche lì”. È un progetto che cambierà il volto della città, consolidando la sua vocazione musicale. Per questo motivo, è in cantiere anche un progetto per uno studentato da 31 posti. (Francesca Gagno)