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Mons. Bonora, i funerali venerdì pomeriggio. Il dolore del vescovo Tomasi

Domani messa in Vaticano presieduta dal Segretario di Stato Parolin. Le esequie il 24 gennaio, alle 15, in Cattedrale, presiedute dal Vescovo di Treviso, che dice: “Mio ultimo incontro con lui commovente, ho potuto sperimentare profonda e radicata fede”. I ricordi dell’Ac diocesana e del presidente della Regione, Luca Zaia

Rese note dal vicario per il clero, mons. Donato Pavone, le date delle esequie di mons. Lucio Bonora, morto a Roma all’età di 73 anni, e della messa di suffragio in Vaticano. Domani, mercoledì 22 gennaio alle ore 15, nella cappella del Coro della Basilica di San Pietro, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato presiederà una messa in suffragio di mons. Lucio Bonora.

I funerali, presieduti dal vescovo, mons. Michele Tomasi, si terranno venerdì 24 gennaio alle ore 15, in Cattedrale, a Treviso. La salma di Mons. Lucio Bonora giungerà da Roma; giovedì 23 (ore 9-12; 15-18) e nella mattinata di venerdì 24 (ore 9-12) sarà allestita la camera ardente presso la chiesa degli Oblati. La preghiera del Santo Rosario si terrà giovedì 24 gennaio alle ore 18, sempre nella chiesa degli Oblati.

Dopo la celebrazione dei funerali, la salma di mons. Bonora proseguirà per Caerano di San Marco, suo paese natale, dove, dopo un momento di preghiera nella chiesa parrocchiale, sarà tumulata nel cimitero locale.

Il dolore del vescovo Tomasi

“Sono profondamente addolorato per la morte di don Lucio Bonora”: così il vescovo, Michele Tomasi. “Eravamo d’accordo di vederci – prosegue -, in occasione di un mio breve viaggio a Roma, e il giorno fissato era proprio ieri (lunedì 20 gennaio). E ho avuto davvero il dono di incontrarlo, nel suo ricovero al policlinico Gemelli, e di amministrargli il sacramento dell’Unzione degli Infermi, per il quale stava aspettando “il suo Vescovo”. È stato un momento commovente, in cui ancora una volta ho potuto sperimentare la profonda e radicata fede di don Lucio, il suo pieno affidarsi a Dio, vissuto durante tutta la sua esistenza, testimoniato nei suoi ultimi momenti di vita. Il segno di croce che è riuscito ancora a fare è stato immagine eloquente di una vita donata”.

Il grato ricordo dell’Azione cattolica, di cui fu assistente

L’Azione cattolica di Treviso vuole ricordare al Signore mons. Lucio Bonora “per il suo prezioso servizio fatto in associazione come assistente diocesano dell’Acr dal 1981 al 1991. Molti associati, alcuni diventati presbiteri, si ricordano della sua passione educativa, del suo amore per la Chiesa, della sua costante intercessione per le vocazioni. Insieme ai responsabili diocesani, don Lucio ha formato un’intera generazione di educatori dei ragazzi e dei giovani, trasmettendo loro la gioia di essere dono per gli altri. Al fratello Livio, ai familiari tutti, al vescovo Michele e al presbiterio diocesano, le condoglianze di tutta l’associazione.

Zaia: “Figura di spessore”

“Apprendo con dolore la notizia della scomparsa, dopo una rapidissima malattia, di monsignor Lucio Bonora, sacerdote trevigiano che ho avuto il piacere di conoscere nei miei anni alla presidenza della Provincia. Giurista preparato, arricchito nella preparazione dall’esperienza di parroco nei nostri paesi, aveva lasciato la Marca per importanti incarichi alla Segreteria di Stato della Santa Sede. In quegli uffici ha espresso tutto il valore della chiesa veneta fino alla recente nomina da parte di Papa Francesco a giudice del tribunale ecclesiastico della Città del Vaticano. Con lui il Veneto perde una figura di spessore come prelato, come uomo di diritto e come storico”.

Queste le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, appresa la notizia della scomparsa di don Lucio Bonora, avvenuta oggi al policlinico Gemelli di Roma. “Di don Lucio rimane una grande eredità, come storico ci ha lasciato una importante serie di scritti e ricerche che ripercorrono la tradizione cristiana della nostra terra, il ruolo della Chiesa veneta e quello di suoi grandi personaggi – prosegue il presidente Zaia -. Di grande valore le sue opere sul Beato Longhin e su Papa Pio X. Di quest’ultimo era talmente un cultore e un devoto che venne scelto dal Papa per accompagnare l’urna con il corpo nel recente percorso attraverso il Veneto; in quell’occasione, don Lucio, ha dimostrato una volta di più il grande attaccamento per la sua terra. In questo triste momento, esprimo la mia vicinanza al Vescovo di Treviso, alla Diocesi e a tutti i familiari. A lui invio un pensiero”.

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