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Tombolo, la comunità accoglie con gioia don Filippo Facchin: “Testimone della Parola”

Don Filippo si è presentato, con emozione, alla sua nuova comunità: “Desidero poter stringere la mano a ciascuno di voi, entrare nelle case di tutti quelli che mi accoglieranno per salutare e benedire: è questo quello che, con semplicità, mi propongo di fare e che ho imparato essere importante per collaborare e crescere assieme”

Domenica 26 gennaio, alla messa delle ore 10, ha fatto ingresso nella parrocchia di sant’Andrea apostolo di Tombolo il nuovo parroco, mons. Filippo Facchin, subentrando alla guida della Comunità a mons. Bruno Cavarzan, che ha lasciato l’ufficio di parroco per sopraggiunti limiti di età.

Accompagnato dal vescovo, Michele Tomasi, dal vicario foraneo, don Gerardo Giacometti, e da altri sacerdoti diocesani, e in particolare della Collaborazione pastorale, don Filippo ha fatto il suo ingresso in chiesa, ricevendo il saluto festante della comunità di Tombolo e dei tanti che lo hanno accompagnato dalle parrocchie di Casale sul Sile, Bavaria, Nervesa della Battaglia, Robegano, Breda di Piave e Saletto.

Il sindaco di Tombolo, Luca Frasson, dopo aver ringraziato il Vescovo, ha dato il suo benvenuto a don Filippo dichiarando la disponibilità dell’Amministrazione comunale e della comunità civile a collaborare per il raggiungimento del bene comune, dato che la Chiesa e lo Stato, pur conservando la propria autonomia, devono collaborare come vasi comunicanti, condividendo entrambe l’attenzione e la cura delle persone.

Nella Domenica della Parola di Dio, il Vescovo ha ricordato come la Parola “deve trasformare il cuore e la mente e deve indicare la legge suprema, che è quella dell’amore, essa è la fonte della grazia che ci viene donata ed è il ritrovo che abbiamo per rinsaldare il nostro legame come fratelli e sorelle”.

Il Vescovo ha proseguito: “Caro don Filippo, mi pare bello che siano questa domenica e queste letture che accolgono la tua venuta in questa parrocchia”. Infatti, “la Parola di Dio è un atto costitutivo grande, ed è questa la norma del nostro vivere. Se c’è un dubbio, guardiamo al Vangelo, se vogliamo progredire, guardiamo al Vangelo, se vogliamo trovare la fonte della nostra conversione, guardiamo al Vangelo. Tutto questo è simboleggiato dalla consegna del Vangelo a don Filippo”. Nel Vangelo di Luca, “Gesù inizia la sua missione nella sinagoga di Nazaret, con la proclamazione del rotolo del libro del profeta Isaia, rivelandosi come il Cristo, colui dal quale ha inizio il giubileo definitivo. In questo Anno santo, inizia il nostro cammino da pellegrini di speranza, sapendo che il Signore ci aiuta a prenderci cura gli uni degli altri. Cari fratelli e sorelle, assieme al nuovo parroco, don Filippo, si compie oggi per voi questa Parola: il Signore Gesù è il giubileo eterno, il liberatore, Colui che cambia i nostri rapporti e costituisce comunità viva qui a Tombolo e dovunque, perché siamo corpo di Cristo qui, in tutte le parti del mondo e in tutti i tempi. A te, don Filippo, e a questa comunità, io auguro che quest’oggi sia l’oggi di ogni giornata, in cui la Parola di Dio diventa guida e riferimento, modello e conforto, motivo di accoglienza, fonte di perdono e stimolo a volersi bene. Buon cammino a tutti noi, insieme pellegrini di speranza”.

Anche la comunità parrocchiale ha espresso a don Filippo gioia e gratitudine, per aver assunto il prezioso e impegnativo compito di sua guida, assicurandogli preghiera, sostegno e collaborazione e accompagnando tali parole con il dono di una stola.

Don Filippo si è, quindi, presentato, con emozione, alla sua nuova comunità: “Desidero poter stringere la mano a ciascuno di voi, entrare nelle case di tutti quelli che mi accoglieranno per salutare e benedire: è questo quello che, con semplicità, mi propongo di fare e che ho imparato essere importante per collaborare e crescere assieme. Chiedo a voi tombolani di accogliermi per quello che sono, con le mie fragilità e con i miei doni. Ringrazio il Signore per tutto l’amore che ho ricevuto, anche se immeritato (perché l’amore è sempre immeritato). Chiedo a voi di pregare per me e chiedo l’intercessione di sant’Andrea apostolo e san Pio X, perché possa essere un serio, ma mai troppo serioso, testimone della Parola”.

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