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Rischio idraulico nel Miranese: patto sul Muson Vecchio

La riduzione del rischio idraulico lungo l’asse del fiumicello Muson Vecchio attraverso la realizzazione di bacini di laminazione: è l’oggetto di un finanziamento ottenuto dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive, nell’ambito delle risorse assegnate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri alla Regione del Veneto per la progettazione di interventi finalizzati al recupero e al miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici.
Il finanziamento, grazie all’inserimento di questo intervento fra quelli che la Regione del Veneto ritiene prioritari per il recupero e il miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, ammonta a 220.091,46 euro e servirà a finanziare la progettazione. L’intervento, già previsto nei documenti programmatici del Consorzio, è stato anche approfondito in uno studio multidisciplinare sul corso dello stesso fiume e sul territorio circostante realizzato dal Consorzio grazie a una convenzione siglata alla fine del 2023 con l’Unione dei Comuni del Miranese, nell’ambito dell’accordo con l’Intesa programmatica d’area (Ipa) del Miranese, di cui fanno parte gli enti pubblici locali e le parti economiche e sociali del comprensorio.
Si tratta di un passo decisivo per la riduzione del rischio idraulico, che viene tradotto concretamente nella creazione di una serie di bacini di laminazione a servizio delle aree agricole e dei centri abitati esistenti a valle. “Le caratteristiche del Muson Vecchio – spiega il direttore del Consorzio Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio – rendono assai difficoltoso e oneroso un eventuale intervento di potenziamento dell’alveo per garantire una maggiore portata di acqua. Per cui si è deciso di intervenire con la realizzazione di bacini di laminazione per trattenere parte delle portate del fiume e dei suoi affluenti. Non solo, nei periodi di normalità possiamo migliorare la qualità dell’acqua, attraverso l’apparto radicale delle piante e l’attivazione di processi di fitodepurazione e creare delle isole ecologiche all’interno di un territorio fortemente antropizzato”. C’è un’ulteriore finalità che Acque Risorgive intende raggiungere con questo intervento: grazie alla presenza di manufatti di sostegno e salti d’acqua lungo il corso del Muson Vecchio (nella foto di Mario Favaretto, “Il vecchio indolente”, il fiume Muson al Bacino dei Mulini, a Mirano), sarà possibile sfruttare i nuovi invasi quali bacini di riserva idrici per l’irrigazione alle produzioni agricole nel periodo primaverile-estivo.
La progettazione servirà per definire nel dettaglio gli interventi che dovranno successivamente essere finanziati. “Ringraziamo l’Unione dei Comuni del Miranese, prima, e la Regione del Veneto, ora, per averci sostenuto in questo progetto che intende ridurre il rischio idraulico di un’area vasta, quella del Miranese e del Camposampierese, fortemente urbanizzata”, dichiara il presidente del Consorzio, Federico Zanchin.
“Per il Miranese – commenta Tiziano Baggio, sindaco di Mirano – si tratta di un’iniziativa davvero positiva, pianificata in modo innovativo, attraverso l’alleanza e la collaborazione del territorio con il Consorzio, così da incidere concretamente sulla vita dei cittadini e delle imprese: un territorio sicuro, infatti, favorisce la pianificazione urbanistica, l’attrattività per il mondo produttivo e la residenzialità”.
L’Unione dei Comuni ha recentemente siglato una convenzione del valore di 75.000 euro col Consorzio, per la predisposizione di uno studio delle criticità idrauliche del territorio: permetterà una indagine approfondita dell’estensione delle aree inondabili attraverso un’analisi più fedele del flusso idrico nel caso di esondazioni.