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All’ospedale Ca’ Foncello spazi e progetti per una cura più vicina alla persona
All’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, in queste settimane, sono stati presentati diversi spazi e iniziative volte a migliorare il benessere dei pazienti, soprattutto i più piccoli, e dei loro familiari. Al via, dunque, l’attività di pet therapy in Pediatria, una sala giochi nell’area di attesa del reparto di Chirurgia funzionale dell’orecchio e la “stanza di Jacopo”, per il comfort dei familiari dei pazienti ricoverati in Terapia intensiva.
Per therapy
Le attività con gli animali, nella Pediatria dell’ospedale, sono state presentate in un convegno dello scorso 9 aprile. La pet therapy, attività terapeutica svolta con gli animali da compagnia, si conferma un prezioso strumento di supporto per i giovani pazienti affetti da patologie emato-oncologiche. Due progetti innovativi dell’Ulss 2, “Dogs’n dreams” e “Ti sento”, stanno dimostrando l’impatto positivo degli Interventi assistiti con animale (Iaa) sulla qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie, riducendo ansia e stress e favorendo un’elaborazione emotiva più serena del percorso di cura.
I due percorsi sono stati ideati e coordinati dalla dottoressa Cristina Pizzato, direttorice della Uos di Emato-oncologia pediatrica, con il supporto e la collaborazione di Ail, sezione provinciale di Treviso, la continua e costante collaborazione della Scuola in corsia – Istituto comprensivo Stefanini e la collaborazione scientifica del Centro di referenza nazionale per gli Iaa, sito all’Istituto Zooprofilattico Veneto.
Il progetto “Dogs’n dreams”, avviato nel 2021, è rivolto ai giovani pazienti e ai loro fratelli, perché coinvolti, anche se in modo differente, nel percorso di malattia e di cure: per tutti, agendo sui diversi ambiti dell’interazione uomo-animale, vi è l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, riducendo la paura, la depressione, la solitudine, l’isolamento e lo stress e incrementando le abilità affettive e comunicative alla base del concetto di resilienza del piccolo paziente e del suo contesto familiare. Si genera, così, una relazione creativa di cura interiore, mediata dall’animale, che diventa co-terapeuta.
Gli incontri si svolgono nel reparto di Pediatria emato-oncologica e in Day hospital, con attività ludico-ricreative.
Uno degli ambiti di intervento del progetto “Dogs’n dreams” è lo studio “Ti sento”, che rappresenta un’importante evoluzione degli Iaa, con un approccio strutturato e scientifico. Si tratta di uno studio pilota, che analizza le ricadute degli Iaa sulla percezione del corpo, sulla regolazione emotiva e sulle dinamiche intra-familiari nei pazienti oncologici. Il progetto ha una finalità prettamente psicoterapeutica e personalizzata, mettendo in campo un percorso specifico dedicato a diversi target di età. Viene svolto nel Centro cinofilo ed è rivolto a pazienti in terapia, fuori terapia e ai loro fratelli. L’ipotesi alla base dello studio è che la relazione con l’animale possa ridurre ansia e isolamento, migliorando il benessere psicologico.
Sala giochi interattiva
Nel reparto di Chirurgia funzionale dell’orecchio, il 7 aprile, l’assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, insieme al direttore dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha inaugurato la prima “sala giochi” interattiva del Veneto, nella sala d’attesa del reparto, dove i bambini, in attesa di visite e cure, possono dimenticare l’ansia e la paura. Vi sono tablet a muro con giochi interattivi ed educativi, e giochi in legno didattici. Il tutto abbinato all’iniziativa “un disegno per comunicare”. Ad ogni visita, i bambini fanno un disegno, che, poi, ritroveranno negli ambulatori delle visite successive, ottenendo così serenità e rassicurazione. A finanziare il progetto il distretto Lions 108T A3, che ha stanziato un contributo di 11 mila euro.
La stanza di Jacopo
Inaugurata lo scorso 2 aprile, infine, la stanza di Jacopo è un ambiente dedicato ai familiari dei pazienti ricoverati nei reparti di Terapia intensiva, un luogo accogliente e riservato per affrontare momenti di grande dolore e incertezza. Si tratta della seconda stanza di Jacopo del Ca’ Foncello, questa volta situata nell’area delle Terapie intensive della nuova Cittadella della salute, in una posizione strategica, vicina a tutte e quattro le aree di Rianimazione, ovvero Terapia intensiva generale, neurochirurgica, cardiochirurgica e cardiologica.
La stanza di Jacopo è pensata per accogliere i familiari, che spesso devono affrontare lunghi periodi di attesa o momenti critici in situazioni di emergenza. Per rispondere a queste esigenze la stanza è dotata di divano-letto per il riposo, frigorifero, microonde e bollitore per bevande calde, generi di conforto a lunga conservazione confezionati singolarmente, tavolo con sedie, Tv e riviste e viene utilizzata da una sola famiglia alla volta, garantendo un ambiente intimo e riservato. Il costo per la realizzazione è di circa 3.500 euro, coperti grazie a donazioni private, inclusi i contributi 5 per mille, e ai fondi raccolti attraverso eventi benefici. Il progetto della stanza di Jacopo nasce dalla volontà della famiglia e degli amici di Jacopo Corradi Tocchio, un ragazzo ligure mancato improvvisamente per una crisi asmatica nel 2010, a soli 21 anni, mentre si trovava a Londra. La sua famiglia ha fondato un’onlus con la quale sta realizzando negli ospedali italiani delle “isole di conforto”, dedicate a chi si trova ad affrontare momenti di dolore.