Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Nuovo accordo fra commercianti e comuni
Anci Veneto e Confcommercio creano un nuovo tavolo tecnico. Firmato martedì 5 aprile a Treviso un nuovo protocollo regionale per la riqualificazione urbana e per lo sviluppo economico commerciale della città
È stato firmato martedì 5 aprile il protocollo d'intesa tra Anci Veneto, associazione regionale comuni del Veneto, e Confcommercio Veneto sottoscritto anche dal sindaco di Treviso Giovanni Manildo e da Ascom-Confcommercio Treviso. L'accordo si propone di promuovere la riqualificazione e la rigenerazione economica e sociale delle aree urbane della regione.
Quella trevigiana è la prima sottoscrizione al documento, in concomitanza a quella regionale. L'obiettivo è quello di migliorare il benessere cittadino attraverso azioni di locazione commerciale che consentano di usufruire di agevolazioni per gli affitti di attività merceologicamente assenti e di individuare nei nuovi piani di assetto del territorio o nelle loro varianti aree di riqualificazione urbana. Inoltre ci si propone di arrestare il consumo del suolo, riqualificare gli spazi pubblici e i quartieri degradati, aumentare la sicurezza e la vivibilità degli spazi urbani e incrementare l'attività complessiva del sistema economico cittadino.
La creazione di questa nuova sinergia mette in cantina l'esperienza di Urbecom avviata nell'aprile dell'anno scorso che aveva portato all'insediamento in città di 40 nuovi esercizi commerciali, con un aumento pari al 9%. Ora si punta ad un tavolo tecnico ridotto in grado modificare la logica dei piani regolatori e attraverso il quale attingere ai fondi europei stanziati dalla regione e a quelli dei bandi diretti indetti dall'UE.
In concreto l'accordo dovrebbe servire ad avviare progetti di sviluppo urbano sostenibile e a favorire l'aggregazione fra città di una stessa area di interesse coinvolgendo diversi tipi di attività e creando gruppi con ampia capacità di articolazione in grado non solo di intercettare i fondi dell'Unione europea, ma anche di dialogare con essa per portare all'ordine del giorno le priorità del territorio.