Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Giovani, alla porta del cuore l’incontro con Gesù












Veglia dei giovani con il Vescovo sabato sera, 12 aprile, sul tema “Portami con te”, promossa dall’ufficio diocesano di Pastorale giovanile.
Attraversiamo tante porte nella nostra vita, tutti i giorni. Le porte separano, le porte uniscono, le porte chiudono alcuni passaggi, altre li possono agevolare. Ci sono, poi, delle porte speciali nella vita di ciascuno di noi: quelle del cuore. Siamo noi a regolare l’accesso di queste soglie, siamo noi che facciamo entrare e uscire chi desideriamo. Per alcuni siamo disposti a diventare delle dimore ospitali e accoglienti, per altri, invece, dei luoghi in cui fermarsi poco.
Tutte le porte si affacciano su qualcosa o qualcuno: quelle del cuore si affacciano anche sull’eterno, la loro soglia può condurre al dialogo vero con Gesù. Lui è la porta (“Io sono la porta; se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”).
I molti giovani che hanno partecipato hanno potuto stare davanti alla porta del proprio cuore, sostare con ciò che portano dentro, condividerlo con i fratelli e le sorelle che hanno camminato insieme a loro (dal seminario, alle tre chiese – San’Agnese, San Martino urbano, Santo Stefano – che li hanno accolti per condividere delle testimonianze, fino alla cattedrale). Infine, proprio nella chiesa cattedrale, in un momento di adorazione eucaristica guidato dal Vescovo, hanno potuto porgerlo con tenerezza innanzi a Dio, perché sia lui a prendersi cura delle ferite, a consolare le inevitabili aridità, a confermare nella speranza i passi incerti di chi ha smarrito la fiducia.

“Che cosa abbiamo lasciato fuori ogni volta che abbiamo passato una porta, e che cosa abbiamo portato con noi, quale messaggio da portare nella Chiesa?” ha chiesto il Vescovo, rivolgendosi ai giovani. Sottolineando il tentativo di fare silenzio, “non facile in città, il sabato sera”, mons. Tomasi ha invitato i giovani a trovare un po’ di silenzio nel proprio cuore, pur in mezzo a preoccupazioni, pensieri, ricordi, esperienze, voci, alcune buone, altre meno buone, parole, immagini. “Proviamo a far depositare tutto questo nel fondo della nostra coscienza, e ad ascoltare o Spirito, che ci chiede di lasciare un po’ di spazio, di silenzio. Abbiamo incontrato tante luci, alcune ci abbagliano, altre ci distraggono. Chiediamo allo Spirito di aiutarci a non avere paura di stare al buio, perché solo così vedremo, vedrò, la sua luce che mi guida, come ancora sicura ai miei passi”.

“L’amore di Dio, ci dice san Paolo, è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato donato. Lo Spirito parla chiaro e dice parole buone, non le urla, ma le sussurra: spegniamo il rumore del nostro cuore e ascoltiamole! – l’invito del Vescovo -. Il Buon Pastore, il Signore è qui, ci sono anch’io: che cosa gli chiedo? che cosa mi sta dicendo? Porto qualcosa con me da questa serata? Dopo stasera, quando passerò alla vita quotidiana, saprò e gusterò che il Signore viene con me, viene con noi? Lui viene con noi!”.
Al termine della veglia il direttore dell’ufficio di Pastorale giovanile, don Paolo Slompo, ha ricordato ai giovani l’ultimo appuntamento con la “Scuola della Parola” guidata dal Vescovo, venerdì 9 maggio, dedicato alla figura di Pietro e alla “Speranza di giorni felici”.