sabato, 23 novembre 2024
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Bullismo e aggressività: nel Veneto orientale nasce un coordinamento per contrastare il disagio

L'Ulss10 avvia una nuova tipologia di intervento di tutte le componenti specialistiche che da anni sono impegnate in tali tematiche. Perché i giovani non restino soli nell’affrontare le difficoltà

Sono sempre più frequenti i comportamenti giovanili auto ed etero-aggressivi; sono in aumento gli episodi di violenza, di abuso di alcol, di consumo di droghe e più in generale episodi di disagio giovanile, alcuni dei quali rilevati e dibattuti i giorni scorsi dai mezzi di comunicazione di massa. A fronte di questo preoccupante trend, l’Azienda Ulss10 ritiene importante impiegare le proprie risorse e competenze in una nuova tipologia di intervento che crei le premesse affinché i giovani, che saranno i cittadini del futuro, non restino soli nell’affrontare le difficoltà in cui si trovano, che, se non trattate in modo specifico, possono coinvolgere aspetti sempre più ampi della salute e della personalità sino a evolvere in vere e proprie malattie.

L’Ulss10 ha quindi organizzato un network a cui partecipano tutte le componenti specialistiche che da anni sono impegnate in tali tematiche, allo scopo di progettare percorsi specifici volti a far guadagnare autonomia e dignità pubblica ai giovani.

Presso la Direzione dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale, è stato attivato il “Coordinamento per le iniziative di contrasto al disagio giovanile e dei comportamenti ad esso collegati” di cui nel fanno parte: Maria Carla Midena, Pierandrea Salvo, Dino Maschietto, Stefano Peretti, Maria Gavioli, Luigi Nicolardi, Alessandra Favaretto, Gianfranco Bonfante, Diego Saccon e Tiziano Sartor.

La responsabilità del Coordinamento è stata affidata al coordinatore del “Centro di Salute Mentale” dell’Ulss10, Gianfranco Bonfante, e alla responsabile del “Servizio Promozione ed Educazione alla Salute” Alessandra Favaretto.

“Considerato che il disagio è un vissuto giovanile che deriva dalla percezione di un malessere – argomentano il direttore Generale Carlo Bramezza e il direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale, Maria Carla Midena - l’Azienda intende coinvolgere nel progetto, in maniera primaria, i giovani, utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione e relazione più appropriati per il raggiungimento dell’obbiettivo; successivamente verrà coinvolta la rete delle istituzioni pubbliche”.

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