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Per cento cresimati di Castelfranco esperienza indimenticabile a Roma

Non è mica facile portare cento ragazzi appena cresimati a Roma, costrire un programma di proposte che unisca insieme arte, storia, fede, servizio, chiesa, e arrivare fino dal Papa che durante l’Angelus in piazza San Pietro dice: “Saluto i cresimati di Castelfranco Veneto”. Non è facile, anzi, ma ha portato grande gioia e molta soddisfazione al gruppo di adolescenti guidati da don Alberto Piasentin.

Non è mica facile portare cento ragazzi appena cresimati a Roma, costrire un programma di proposte che unisca insieme arte, storia, fede, servizio, chiesa, e arrivare fino dal Papa che durante l’Angelus in piazza San Pietro dice: “Saluto i cresimati di Castelfranco Veneto”.
Non è facile, anzi, ma ha portato grande gioia e molta soddisfazione al gruppo di adolescenti guidati da don Alberto Piasentin, vicario parrocchiale del Duomo, e dai 14 giovani e adulti tra catechiste e animatori, che, finita la scuola, dal 9 al 12 giugno hanno accompagnato i ragazzi della Collaborazione in questa esperienza.
“Davvero emozionante - riflettono oggi -, nonostante il caldo e la grande sfida di girare per Roma con 100 ragazzi è stata un’esperienza incredibile. Ci ha colpito la loro disponibilità e l’interesse a lasciarsi provocare da tante sollecitazioni che sono arrivate dal mondo dell’arte, della storia, dell’esperienza cristiana vissuta nei secoli fino a oggi”.
Quattro giorni all’insegna della fede condivisa in un clima di allegra fraternità culminata con il saluto di papa Francesco dal balcone di piazza San Pietro. “Tanti ragazzi, rientrando, ci hanno detto che non dimenticheranno mai questa esperienza che per noi è stata un segno di grazia, dato che l’abbiamo vissuta a poche settimane dalla cresima e soprattutto in un tempo di «uscita» dalla pandemia” dove tutto è stato limitato”.
Nella tre giorni romana i cresimati castellani hanno potuto visitare la città e i suoi luoghi simbolo, da San Pietro a San Giovanni in Laterano, le principali piazze del centro, il Quirinale, il Colosseo.
Hanno anche incontrato le suore di Madre Teresa di Calcutta a San Gregorio al Celio: insieme hanno riflettuto sull’essere missionari nella vita quotidiana grazie al dono dello Spirito Santo che oggi li spinge a prendersi cura di chi gli sta attorno, a partire dagli ultimi.
“Il Covid ci ha costretti a fermare tutte queste attività che per i ragazzi sono significative perché nutrono la loro vita di esperienza, di relazione, di riflessione e di condivisione - commenta don Alberto -. Ed è stato importante che a esserne protagonisti siano stati i giovani cresimati che hanno potuto approfondire insieme il dono dello Spirito ricevuto nella Confermazione”.
E quando papa Francesco li ha salutati all’Angelus di domenica 12 giugno, sono davvero esplosi in un applauso di gioia commossa.

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