Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Il saluto di don Roberto Stradiotto alla parrocchia di Caerano di San Marco
Quattro anni non sono molti, specialmente se comprendono un pezzo di pandemia, ma hanno lasciato il segno nella parrocchia di Caerano di San Marco. Le lacrime spontanee di don Roberto Stradiotto e la folta presenza della comunità lo hanno testimoniato nella messa di congedo celebrata domenica 24 novembre. “Sono un po’ confuso perché non pensavo venissero così tante persone a salutarmi”, ha detto il sacerdote nella omelia a braccio, che ha sostituito il testo preparato. Strappando un sorriso ha aggiunto: “Forse sono contenti perché vado via”. Ma poi ha condiviso quanto gli era capitato la notte precedente. “Mi sono svegliato perché ero emozionato. E mi sono venute alla mente tre immagini. Ho ringraziato il Signore per le tante persone che ho incontrato in questi quattro anni. Da loro ho ricevuto, come dice il Vangelo, cento volte di più di quanto ho dato. Si è avverato quello che mi aveva detto il Vescovo, che mi sarei dovuto far aiutare da coloro che incontravo. Poi, il restauro del campanile, impresa che sembrava impossibile a molti, ma che si è realizzata grazie a tanta generosità dei paesani. Infine, nei 250 funerali che ho celebrato ho avuto modo di incontrare tante persone nella sofferenza e poter dire una parola di speranza. Nelle esequie ho percepito il senso della comunità”.
I gruppi del catechismo, gli Scout, l’Acr, le associazioni d’arma e combattentistiche, quelle di volontariato, l’Amministrazione comunale, hanno fatto da corona al saluto che è stato, allo stesso tempo, semplice e solenne. È la parola “grazie” quella che è risuonata con maggiore frequenza nel corso della mattinata. L’hanno ripetuta tutti coloro che si sono alternati negli interventi, dal sindaco, alle insegnanti della scuola media, agli Alpini, ai giovani, ai Consigli pastorali. “Resteranno impressi i suoi insegnamenti attraverso le omelie e le catechesi. Noi tutti siamo onorati di averla avuta fra di noi. Sappiamo che nella vita tutto ha un inizio e una fine ma è il tempo vissuto insieme, quello che rimarrà per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti. E anche se oggi umanamente proviamo tristezza per i nostri saluti, cristianamente siamo certi che lo Spirito Santo che la porta altrove, saprà donare altrettanta grazia alla sua nuova comunità e aiuterà noi a far fruttare i semi da lei gettati. E la ringraziamo per aver voluto a ogni Messa salutare tutti passando in mezzo ai banchi”.
Proprio questo gesto, don Roberto ha voluto ripetere, dopo aver chiesto di eseguire il suo canto preferito “Madonna nera”. Nel congedarsi ha voluto ricordare alcuni passi di san Paolo, di fatto la sua eredità alla parrocchia. “Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non lasciatevi vincere dal male, ma vincete con il bene il male. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori. E siate riconoscenti!”. Caerano accoglierà il nuovo parroco, don Paolo Marconato, sabato 30 alle 16.30 col rito di ingresso presieduto dal Vescovo.