Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Tutta Mirano festeggia la medaglia d'oro di Francesco Lamon
Mirano impazzisce di gioia per la medaglia d'oro conquistata dal ventisettenne Francesco Lamon, vincitore assieme ai suoi tre compagni dell'inseguimento a squadre, nel ciclismo su pista. Pavanello: "Appena possibile lo aspettiamo qui". Don Favero: "Esempio per i giovani"
Mirano impazzisce di gioia per la medaglia d'oro conquistata dal ventisettenne Francesco Lamon, vincitore assieme ai suoi tre compagni dell'inseguimento a squadre, nel ciclismo su pista. Olimpiadi irripetibili per il nostro territorio, che all'argento del nuotatore Manuel Frigo, di Loria, argento nella 4x100 stile libero, nel nuoto.
Dopo, infatti, essere salito sul tetto del mondo ieri con il record mondiale, oggi l'inseguimento italiano ha regolato la questione anche con gli avversari di questi ultimi anni, la Danimarca, tornando sul gradino più alto del podio della specialità a distanza di 61 anni, quando Arienti, Testa, Vallotto e Vigna trionfarono a Roma.
Filippo Ganna, Simone Consonni, Jonathan Milan e Francesco Lamon hanno battuto, per la prima volta, la Danimarca che fino a ieri sembrava irraggiungibile, in una gara incredibile. Partiti forte, gli azzurri hanno condotto la prova nella parte iniziale. Poi, ai 3 chilometri, è venuta fuori la maggiore regolarità dei nordici, che hanno recuperato ed incrementato il vantaggio fino a 8 decimi. Quando mancano 500 metri, parte la riscossa degli azzurri, che culmina con una delle più incredibili e poderose "tirate" mai viste su un tondino. Realizzata, neanche a dirlo, da Filippo Ganna, uomo simbolo e faro di questo quartetto.
Le prime parole di Lamon
Queste le parole di Lamon dopo la vittoria: "La partenza è un momento complicato, nel quale bisogna dosare le forze per non disunire il quartetto. Nella prima, due giorni fa, penso di non aver dato il meglio, ma nei giorni successivi sono riuscito a trovare il giusto equilibrio. Certo, poi, quando si parte e sono a ruota è una sofferenza, anche se la mia prova dura meno degli altri".
La gioia della sindaca e del parroco
Come detto, subito a Mirano sono partiti i festeggiamenti, in attesa del ritorno a casa di Francesco. La mamma Martina, la ragazza Sara, gli amici più stretti e i dirigenti dell'UC Mirano si sono riuniti per seguire la finale. Afferma la sindaca Maria Rosa Pavanello: "Tutta Mirano è orgogliosa di te, Francesco. E' stata un'emozione grandissima. Siamo felicissimi per lui e per la sua famiglia. Ha fatto qualcosa di straordinario, appena sarà possibile lo aspettiamo a Mirano, per festeggiarlo tutti insieme".
Anche il parroco, don Artemio Favero, dal proprio profilo Facebook, pur non conoscendo direttamente Lamon, si rivolge idealmente alla medaglia d'oro: "Io di solito faccio fatica a esaltarmi per queste cose... ma ti devo confessare che sono orgoglioso di te". E questo pensando alle fatiche, alle rinunce e ai duri allenamenti per coronare il proprio obiettivo... "Mi piacerebbe che su queste cose tanti giovani di Mirano ti prendessero da esempio".
Zaia si complimenta e ricorda anche le bici Pinarello
Sulla vittoria di Lamon e del quartetto azzurro interviene anche il presidente del Veneto, Luca Zaia: “Il Veneto manda un abbraccio particolare al miranese Francesco Lamon che, a 27 anni, raggiunge l’apice di una progressione di risultati incredibile ed entra di forza nella storia del ciclismo della regione più ciclistica d’Italia. Un abbraccio che accomuna anche gli altri tre campioni di uno sport spettacolare e difficile”. Zaia fa riferimento, nella sua nota, anche a un'altra nota locale: le biciclette Pinarello, trevigianissime, con cui il quartetto ha demolito il record mondiale.