Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Seconda edizione del “Festival della cultura sportiva femminile”
Seconda edizione del “Festival della cultura sportiva femminile”. Il Festival, organizzato da Progetto Donne Veneto Aps, si presenta quest’anno in una nuova formula: non più concentrato in quattro giorni ma diluito in quasi due mesi di programmazione per dar modo al pubblico, alle società sportive, e alle scuole di fruire più agevolmente dei contenuti proposti.
La programmazione è molto ricca e diversificata: l’apertura il 23 settembre è avvenuta sabato 23 con un convegno sulla riforma dello sport; il 30 settembre grande festa dello sport femminile, grazie all’adesione di numerose società del territorio, appuntamento questo che continua anche domenica 1 ottobre.
Nei mesi di ottobre e novembre si alterneranno presentazioni di libri, proiezione di film in collaborazione con cineforum Labirinto; incontri nelle scuole, aperti al pubblico, su temi che spaziano dal problema del doping a quello della sessualità, a quello della nutrizione. Il 5 novembre invece sarà un pomeriggio dedicato allo sport “praticato” con una partita di calcio femminile in piazza Borsa.
Il Fcsf si avvale del patrocinio della Provincia di Treviso; del Comune di Treviso: della commissione Pari Opportunità del Comune di Treviso; Settimana Europea dello Sport (Ewos); Coni provinciale; Assist - Associazione nazionale atlete e sport e salute.
Del comitato scientifico fanno parte, oltre alla presidente e vicepresidente di Progetto Donne Veneto, rispettivamente Francesca Neroni ed Emiliana Losma, il manager sportivo Leo Bassi e il delegato provinciale del Coni, Mario Sanson.
Gli appuntamenti sono gratuiti, dove non specificato diversamente.
Perché il festival
Lo sport femminile, presente già nell’antichità greca con i giochi Erei riservati alle donne alle quali erano comunque vietati i giochi olimpici, ha poi trascorso un lungo periodo di silenzio per riapparire timidamente verso gli inizi del 1800 nell’alta società inglese e francese con i primi giochi di movimento come il Badminton.
Se fosse per il Barone de Coubertin, l’ideatore delle moderne olimpiadi, le donne sarebbero ancora relegate al ruolo di “vallette” del vincitore maschio. Ma la tenacia di alcune pioniere ha aperto la strada al riconoscimento del valore dello sport femminile.
Ci sono ancora molte resistenze, retaggio di un tempo in cui per le donne l’unica dimensione possibile era quella all’interno delle mura di casa ad occuparsi del benessere dei figli e del marito. Era convinzione comune che il fisico femminile fosse troppo debole per cimentarsi in prove che richiedevano forza, resistenza o velocità.
Superato in parte questo ostacolo ci troviamo oggi a fare letteralmente “i conti” con la disparità dei compensi nello sport tra uomo e donna a dimostrazione che le discriminazioni generali presenti in ambito sociale e politico si riflettono nello sport. Resistenze trova anche la presenza delle donne ai vertici degli organismi che governano lo sport anche se i dati del Coni rivelano una presenza raddoppiata nei consigli federali rispetto al 2020; anche il numero delle donne elette o nominate vicepresidenti segna un numero in positivo, sono 13, ben lontane comunque dai numeri degli uomini.
I temi del festival
La storia delle donne è il filo conduttore delle iniziative di Progetto Donne Veneto: solo la conoscenza del passato ci può fornire una visione chiara del presente ed è per questo motivo che l’edizione del 2023 del Festival si rivolge ad alcune date importanti.
I 50 anni della Wta, Women's Tennis Association, che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo fondata a Londra da Billie Jean King e Rosie Casals nel 1973 con lo scopo di giungere alla parificazione del montepremi fra uomo e donna. Le tenniste infatti ricevevano un premio corrispondente a circa un terzo di quello maschile. E proprio 50 anni fa il torneo Us Open fu il primo a pagare lo stesso premio agli uomini e alle donne segnando un grande traguardo per lo sport femminile e in generale per i movimenti in difesa dei diritti delle donne.
I 100 anni del brevetto di volo di Amelia Earhat. L’aviatrice americana realizzò numerosi record: fu la donna che volò all’altitudine e alla velocità maggiori allora raggiunte. L’ultima impresa nel 1937, il giro del mondo sulla rotta vicina all’equatore, ebbe un esito infausto: dell’aereo si persero le tracce e nel 1939 fu decretata la morte di Amelia.
I 100 anni della Federazione italiana sport femminili – Fisf - fondata il 6 maggio 1923 che organizzò i primi campionati assoluti di atletica leggera femminile fino a quel momento riservati esclusivamente ai maschi. Nel 1929 la Fisf fu assorbita dalla Fidal anche se fino al 1952 le gare maschili e femminili di disputavano in gare diverse. Dal 1953 uomini e donne gareggiarono durante la stessa manifestazione presso lo Stadio Olimpico di Roma.
I 150 anni della nascita di Ida Nomi Venerosi Pesciolini (Siena, 1 settembre 1873) prima allenatrice italiana di pallacanestro italiana. Ida viene a conoscenza di un nuovo gioco che si pratica al di là dell’Oceano, ideato dall’insegnante James Naismith. Ne studia le regole e in un primo momento lo chiama “Palla a cerchio”. Diventa poi “Basket-ball” e la prima partita ufficiale si disputa a Venezia durante il VII Concorso Federale Nazionale di Ginnastica che si tiene dall’8 al 12 maggio 1907. È ufficialmente nato il basket in Italia.
Gli appuntamenti
Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre – dalle 13 al tramonto - Ippodromo Sant’Artemio Treviso.
Festa dello sport Femminile. Giornata di presentazione delle società che offrono attività rivolte alle ragazze e bambine con una particolare attenzione alle discipline meno praticate dalle ragazze come il calcio, rugby, pallacanestro, canottaggio. Incontri con atlete e workshop sulle singole discipline.
Questa giornata di Festival si svolgerà in sinergia con Sport senza barriere, seconda edizione, dedicato agli atleti diversamente abili, argomento questo particolarmente caro a Progetto Donne Veneto che ha dedicato ampio spazio nella precedente edizione agli sportivi con disabilità anche se le “barriere” spesso “si ergono anche di fronte allo sport femminile”, come ha dichiarato Francesca Neroni, presidente di PDV, durante l’incontro con gli organizzatori dell’evento.
Sport senza barriere è inserito nell’ambito del Gran Premio Città di Treviso, giornata in cui si aprono gratuitamente le porte dell’ippodromo alla cittadinanza con attività dedicate a grandi e piccoli. Concorrono all’organizzazione della manifestazione il CONI e l’associazione Villa Margherita Inclusiva.
Oltre 25 le società sportive che hanno aderito alla “Festa dello sport femminile”, dal rugby, pallavolo, danza, nordic walking, calcio fino all’hockey, al nuoto, insomma una bella rappresentanza delle associazioni sportive presenti sul territorio che offrono attività per le donne di qualsiasi età.
Per maggiori info
Francesca Neroni, presidente Progetto Donne Veneto Aps, 347.1009699
Emiliana Losma, vice presidente Progetto Donne Veneto Aps, 333.3634790.