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Il convegno: i rappresentanti della Federazione scuole materne in Senato per l’ingresso nel Terzo settore

Diventare enti del Terzo settore darà la possibilità di assumere una posizione privilegiata nel confronto con le istituzioni, lo spiega l’avv. Stefano Giordano. Anche la stessa Fism entrerà nel Runts, come rete associativa

Lo scorso 17 gennaio, in Senato, nella sede di palazzo della Minerva, a Roma, si è svolto un convegno dedicato al tema del Terzo settore che ha coinvolto le scuole paritarie dell’infanzia riunite nella Fism, la Federazione italiana scuole materne.

Dopo i saluti istituzionali dei senatori Graziano Delrio e Antonio de Poli, e del presidente nazionale della Fism Giampiero Redaelli, moderati dal giornalista del “Sole 24 ore” Giovanni Parente, sono intervenuti il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, lavice ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano, l’avvocato cassazionista Gabriele Sepio. A seguire le relazioni sullo stato attuale della riforma affidate al responsabile nazionale Fism Terzo settore, Luca Iemmi, e al responsabile Fism nazionale per le questioni giuridiche, Stefano Giordano.

Proprio a quest’ultimo, avvocato Stefano Giordano, abbiamo chiesto di fare un po’ di chiarezza sui contenuti del convegno, che affrontava diversi temi tecnici, relativi alla possibilità di iscrizione delle scuole rappresentate dalla Fism nazionale al Runts, Registro unico nazionale del Terzo settore.

Stiamo parlando, come ha chiarito il presidente Redaelli, di circa novemila realtà educative, nidi e materne, frequentate da mezzo milione di bambini nella fascia 0-6 anni, e dove lavorano oltre quarantamila persone, fra educatori, maestre e addetti.

Al momento, tuttavia, non c’è una decisione effettiva per cui tutte le scuole passeranno in un colpo unico da diversi soggetti giuridici al terzo settore: “Non tutte le scuole hanno lo stesso soggetto giuridico - ha spiegato Giordano - anzi, ci sono almeno 11 o 12 soggetti differenti. Per fondazioni e associazioni, enti civilisti, il passaggio a enti del terzo settore (ets) è abbastanza semplice. Per le scuole parrocchiali, che spesso sono veri e propri enti ecclesiastici, invece, ad esempio, la questione è più complessa, ma nel giro di qualche giorno potrebbero essere sciolti dei nodi importanti anche da quel punto di vista”.

Ma perché le scuole dovrebbero diventare enti del Terzo settore?

Ci sono dei piccoli vantaggi economici, come per esempio la possibilità di ricevere i fondi del 5 per mille, inoltre durante il convegno abbiamo portato a casa l’impegno del vice ministro Leo di lasciare invariato l’Irap. Tuttavia è un altro il beneficio principale: oggi le scuole stipulano convenzioni con i Comuni, ma si trovano in una condizione di subordinazione. Divenendo ente del Terzo settore, assumerebbe, invece, una posizione privilegiata di partner con cui gli enti pubblici possono condurre disegni di co-progettazione. Così, in nome del principio di sussidiarietà, le scuole paritarie guadagnano una rilevanza costituzionale. Dobbiamo pensare che ad esempio, in Veneto, le nostre scuole offrono il 70% dei servizi educativi nella fascia 0-6, senza queste scuole crollerebbe tutto, allora grazie al riconoscimento come enti del Terzo settore queste scuole andrebbero a farsi riconoscere fattivamente quello che è già realtà, e cioè il loro posto all’interno dei servizi di istruzione pubblica, si tratta, in sostanza di una “procedimentalizzazione”, regolamentazione, della sussidiarietà.

Che ruolo manterrà la Fism in questo cambiamento?

La federazione esprime interessi collettivi e dunque entrerà anch’essa parte del terzo settore: diverrà rete associativa del terzo settore, un ente, cioè, iscritto al Runts, e che espone gli interessi dei suoi associati iscritti a loro volta al Runts, e continuerà a esporre gli interessi anche di chi non sarà iscritto al Runts, anche se la direzione che si sta prendendo e quella di far entrare, pian piano, tutte le scuole nel registro del Terzo settore.

Quindi quali sono le prossime tappe?

Quest’anno la federazione festeggia cinquant’anni e, in vista del congresso che si terrà il prossimo maggio, l’obiettivo è di creare la rete associativa e raggiungere, intanto le prime 300 scuole iscritte al Runts, dopo il congresso, in ogni caso, si ripartirà da qui.

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