Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Cisl Scuola: ancora troppi precari
“In prima persona al plurale” è lo slogan scelto per la nona edizione della Giornata nazionale Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) e delegati Cisl Scuola, tradizionale appuntamento che segna, con l’organizzazione di incontri in tutto il territorio nazionale, la ripresa delle attività sindacali a livello di istituto nel nuovo anno scolastico, che in Veneto si apre l’11 settembre. La Giornata Rsu 2024 per le province di Treviso e Belluno si è svolta mercoledì 4 settembre nella sala conferenza della nuova sede della Cisl in viale della Repubblica, 40, a Villorba, ed è stata l’occasione per una riflessione sullo stato di salute della scuola trevigiana e bellunese e per fare il punto della situazione sull’avvio delle lezioni.
“Anche quest’anno - spiega la segretaria generale della Cisl Scuola Belluno Treviso Anna Lucia Tamborrini - arriviamo alla prima campanella con molti disagi: cattedre senza docenti, istituti senza dirigenti e senza direttori dei servizi amministrativi, figure essenziali per l’avvio dell’anno scolastico. A peggiorare la situazione, il ritardo dell’avvio delle procedure troppo a ridosso del 1° settembre con conseguenti difficoltà anche per le segreterie”.
Nella Marca, circa il 30% delle 99 scuole è senza un dirigente titolare. Solo 76 dirigenti scolastici sono di ruolo; 23 gli istituti ai quali è stato assegnato un dirigente in reggenza.
Qualche miglioramento per i Dsga, ovvero i direttori dei servizi amministrativi. Il 70% è di ruolo. “Decisamente meglio rispetto all’anno scorso - spiega Tamborrini - quando avevamo registrato il 60% dei posti vacanti. Il miglioramento è stato reso possibile dal recente concorso sostenuto fortemente dalla Cisl proprio per garantire stabilità a tutti gli assistenti amministrativi facenti funzioni che grazie al loro prezioso contributo hanno mandato avanti la scuola con professionalità in tutti questi anni: ne sono stati immessi in ruolo 31. Ancora 27 però le sedi vacanti al momento, di cui 22 assegnate proprio in queste ore ad assistenti amministrativi che hanno riconfermato la loro disponibilità come Dsga Ff”.
Anche quest’anno l’organico di diritto - fissato a 9.000 docenti circa - non sarà sufficiente a coprire il fabbisogno di insegnanti delle scuole della Marca. Mancano all’appello almeno 900 posti, di cui 250 di sostegno. “Questo numero elevato di supplenti - sottolinea Tamborrini - evidenzia una carenza cronica negli organici di diritto e come questi ultimi siano largamente insufficienti per rispondere al reale fabbisogno: andrebbero incrementati. La situazione è stata ulteriormente complicata dalle condizioni imposte dal Pnrr che hanno di fatto limitato il numero di assunzioni possibili, nonostante la presenza di migliaia di docenti che hanno già superato un concorso”.
La Cisl Scuola suggerisce che sarebbe stato opportuno introdurre maggiore flessibilità nelle regole del Pnrr, permettendo lo scorrimento delle graduatorie degli idonei, a partire da quelli del 2020. Questo avrebbe evitato la ripetizione di prove concorsuali e garantito una maggiore stabilità al sistema scolastico.
La Cisl da tempo sostiene come il sistema di reclutamento risulti inadeguato ai fabbisogni della scuola. “È quanto mai necessario e urgente cambiare questo sistema - spiega Tamborrini - rendendo strutturale un doppio canale di reclutamento, dando maggiore flessibilità nella gestione delle assunzioni da concorso (non solo concorsi ordinari) e istituendo un doppio canale per l’assunzione di precari: è questa la strada giusta per avviare un nuovo modello di reclutamento efficace e maggiormente rispettoso delle esigenze degli studenti e del personale. È giusto riconoscere il valore dell’esperienza di lavoro acquisita sul campo a tutti questi precari. Un primo segnale in questa direzione viene dalle assunzioni da graduatorie Gps su sostegno, già sperimentate da qualche anno, ma che ha bisogno di diventare un modello stabile e aperto a tutte le tipologie di posto”.
Forte precarietà anche per il personale Ata. In provincia di Treviso su 94 posti vacanti per assistenti amministrativi il Mef ha autorizzato solo 32 immissioni in ruolo; su 61 posti per assistenti tecnici appena 11 immissioni in ruolo; su 326 disponibilità per collaboratori scolastici i posti in ruolo sono 114. Il che significa che anche quest’anno oltre un terzo del personale Ata sarà precario, con contratto annuale.
Infine, un dato sul crollo del numero degli studenti: la provincia di Treviso è tra quelle venete, quella più colpita dal fenomeno. I Comuni della Marca perdono 2.457 alunni (più di un quarto del totale regionale) e le scuole partiranno con ben 77 classi in meno rispetto all’anno scorso, “condizione - conclude Tamborrini - che potrebbe essere utile per pensare di introdurre misure per ridurre il numero di alunni per classe anziché procedere con ulteriori tagli sull’organico”.
Per quanto riguarda Belluno, la situazione è altrettanto complicata. Per i dirigenti scolastici le sedi vacanti sono 12 su 33 istituti, con conseguenti 12 reggenze da parte dei dirigenti di altre scuole. Problemi anche per i direttori dei servizi amministrativi, con 14 posti scoperti su 33, ci cui 8 affidati a Dsga facenti funzioni.
Riguardo al personale Ata, su 27 posti vacanti per assistenti amministrativi il Mef ha autorizzato solo 9 immissioni in ruolo; su 27 per assistenti tecnici, 5 ruoli; su 104 per collaboratori scolastici, 36 immissioni in ruolo.
Pochissime le immissioni in ruolo per i docenti: appena 80 di cui 52 su sostegno, tenendo conto che in provincia gli insegnanti sono circa 2.200, quando ne servirebbero almeno 2.500. “Purtroppo al momento - sottolinea la segretaria Tamborrini - non ci è stato ancora comunicato quando saranno effettuate le nomine dei circa 300 supplenti necessari per avviare l’anno scolastico. Si rischia ancora una volta che le lezioni comincino senza tutti i docenti in cattedra”.
Inesorabile, infine, il calo degli alunni: all’avvio di questo anno scolastico saranno 20.881, 503 in meno dell’anno passato, condizione che ha portato all’accorpamento di due Istituti scolastici.