sabato, 07 settembre 2024
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Influenza, incidenza in diminuzione in Veneto

“Il calo – fa notare l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – appare generalizzato sia in assoluto, 11,23 per mille abitanti contro 14,48 per mille della precedente settimana, sia riguardo alle diverse fasce d’età, tutte in diminuzione, ad eccezione di un piccolo aumento nella fascia degli ultrasessantacinquenni”

L’incidenza dell’influenza stagionale in Veneto è in diminuzione. Lo attesta il nuovo Rapporto RespiVirNet, diffuso oggi dalla Direzione Regionale Prevenzione.

“Il calo – fa notare l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – appare generalizzato sia in assoluto, 11,23 per mille abitanti contro 14,48 per mille della precedente settimana, sia riguardo alle diverse fasce d’età, tutte in diminuzione, ad eccezione di un piccolo aumento nella fascia degli ultrasessantacinquenni, che fa segnare 6,39 per mille contro 5,98 della settimana scorsa. Il monitoraggio continua – aggiunge – e valuteremo nei prossimi giorni se si possa dire che è iniziata la fase discendente. Il nostro sistema sanitario complessivo – dice l’Assessore – sta reggendo bene l’urto della malattia, che peraltro i nostri tecnici ci dicono essere in linea con le stagioni influenzali pre-pandemiche. Non sta quindi accadendo nulla di eccezionale rispetto agli anni passati”.

Riguardo alle fasce d’età, quella tra zero e 4 anni scende al 29,67 per mille rispetto al 47,16 della scorsa settimana; 8,77 per mille si registra nella fascia tra 5 e 14 anni, contro 15,86 precedente; nella fascia tra 15 e 64 anni l’incidenza scende all’11,72 dal 13,8; in controtendenza, con una lieve crescita, l’incidenza tra chi ha più di 65 anni, con 6,39 per mille contro5,98 della scorsa settimana.

Secondo i tecnici della Regione Veneto, la situazione in Veneto non si discosta troppo dal dato nazionale (17,5 per mille): nell’ultima settimana monitorata del 2023 l’incidenza era al 14,48 per mille abitanti; oggi è all’11,23 per mille.

Il Veneto ha anche attivato, con il supporto operativo di Azienda Zero, un ulteriore sistema di monitoraggio sentinella degli accessi in Pronto Soccorso per motivi respiratori (tosse/dispnea; febbre/patologie respiratorie). Il sistema ha mostrato un aumento di circa il 10% nelle ultime settimane di dicembre rispetto al trend storico pre pandemico. “La circolazione di più virus – dicono gli esperti – incluso il Covid e il virus respiratorio sinciziale, potrebbe essere la causa di questo aumento”.

Le dosi di vaccino sinora somministrate sono 850.000, in linea con le scorse stagioni e la copertura vaccinale degli over 65 è attualmente del 50%.

“Ogni anno – precisano alla Direzione Prevenzione – purtroppo l’influenza causa decessi in tutto il mondo che, in genere, interessano persone già fragili per malattie concomitanti o per età anagrafica. A livello nazionale i dati della sorveglianza dei casi gravi (SARI) fino a questo momento non presentano anomalie rispetto al periodo prepandemico.

Nel frattempo, Francesca Russo della Direzione prevenzione della Regione Veneto, precisa che

L’influenza di questa stagione è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009. Chiamarlo virus da ‘influenza suina’ è un retaggio mediatico che fa pensare a un virus non stagionale.

Ogni anno i virus respiratori determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale e’ in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico. Il recente report dell’Oms conferma infatti che la mortalità è sovrapponibile a quella precedente al periodo della pandemia Covid. Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera.

Questo ceppo influenzale è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero: la vaccinazione è quindi assolutamente consigliata, anche ad un pubblico più ampio. Rimane importante l’uso di mascherine e strumenti di protezione individuale nel caso di contagio, e negli episodi più gravi un eventuale terapia tempestiva con antivirali soprattutto, nei soggetti con condizioni di rischio, ma solo dopo attenta valutazione medica.

Per esigenze di chiarezza è bene quindi rendere noto che non esiste, al momento, alcun nuovo caso di “influenza suina”, bensì contagi da virus H1N1, alla base della “normale” ondata influenzale che sta coinvolgendo ampie porzioni di popolazione.

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