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Ci sto affare fatica: l’iniziativa, attiva in 33 Comuni, sbarca a Treviso
La quinta edizione trevigiana del progetto “Ci sto? Affare fatica!” si è ufficialmente conclusa lo scorso 26 luglio con il coinvolgimento di 33 comuni della Marca, tra cui per la prima volta anche il Comune di Treviso. Grazie al coordinamento della Cooperativa Kirikù – referente territoriale dell’iniziativa realizzata su scala nazionale –, ben 980 ragazzi e ragazze trevigiani tra i 14 e i 19 anni si sono dedicati a lavori di cura dei beni pubblici nel proprio comune di residenza. 226 panchine sistemate, 68 parchi e giardini ripuliti, e poi muri, balconi, ringhiere e portabici sono solo alcuni dei numeri di un progetto che ha incassato risposte molto positive dai giovani coinvolti.
Sei le settimane di durata del progetto nella Marca, dal 17 giugno al 26 luglio, periodo che ha visto attive nei 33 comuni aderenti ben 98 squadre, composte ciascuna da circa 10 ragazzi e ragazze affiancati da un tutor – tra i 20 e i 30 anni – che ha coordinato i partecipanti, e un tuttofare (o handyman) individuato dal Comune che ha trasmesso le competenze tecnico-artigianali del lavoro sul campo. Un lavoro svolto all’insegna della tutela e della cura degli spazi pubblici, che si è concretizzata in azioni molto diversificate, tra cui la sistemazione di 226 panchine e di 8 portabici, il riordino di 68 parchi pubblici tra pulizia del verde, sistemazione giostrine, aiuole e staccionate, la realizzazione di 2 casette per il Book Crossing, ma anche altre attività come le passeggiate ecologiche di raccolta rifiuti urbani con Plastic Free. Tinteggiatura pareti, pulizia locali interni, rifacimento balconi e ringhiere hanno inoltre riguardato 34 edifici scolastici, 27 sedi associative, 5 biblioteche comunali, oltre a case di riposo, impianti sportivi e musei. Tutte le opere assegnate ai vari gruppi sono state individuate da ciascuna amministrazione comunale assieme a un responsabile della Cooperativa Kirikù e ogni adolescente ha operato all’interno del proprio territorio di residenza. Al termine della settimana di lavoro – dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 –, ogni partecipante ha ricevuto un “buono fatica” del valore di 50 euro – 100 euro invece per i tutor – da spendere negli esercizi commerciali del proprio territorio comunale tra cui alimentari, negozi d’abbigliamento, librerie, cartolerie e così via.
Nel 2024 anche il Comune di Treviso ha aderito al progetto, entrando in una rete non solo territoriale ma anche su scala nazionale che promuove la cittadinanza attiva, la cura del bene comune, il lavoro di squadra e lo scambio intergenerazionale. Treviso ha visto la partecipazione di ben 7 squadre, ovvero 70 ragazzi, guidati nell’arco delle sei settimane di progetto da 2 tutor e 24 tuttofare, individuati dal Comune tra Protezione Civile, Alpini, Confartigianato (nello specifico i volontari dell’ANAP - Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato) e cittadini volontari. Ciascuna per una intera settimana, ogni squadra ha lavorato con grande sinergia in diverse aree della città, spesso sotto lo sguardo incuriosito dei passanti. Nello specifico, le squadre trevigiane hanno sistemato le panchine e le staccionate lungo la Restera (zona Fiera), ridipinto il sottopasso di Viale 15 luglio e di via Appiani, nonché le pareti della scuola secondaria “Augusto Serena” e i portoni dello Stadio Tenni, potato e sistemato le aiuole del Parco Eolo e del Parco delle Farfalle, e realizzato una parete effetto lavagna alla scuola dell’Infanzia “Giovanni Barbisan” a Santa Bona. Infine tutte le squadre a turno hanno potuto osservare da vicino il lavoro della Protezione Civile in via Santa Barbara, che ha spiegato il loro modo di operare e ha proposto alcune attività pratiche di “prova” della gestione emergenze. Al termine di ogni settimana, ogni ragazzo e ragazza ha ricevuto – oltre al buono fatica – un attestato di partecipazione, piccolo ringraziamento per il lavoro svolto al servizio del bene pubblico.
«Anche quest’anno i ragazzi e le ragazze trevigiane ci hanno dimostrato di aver voglia di sporcarsi le mani e di dare il proprio contributo alla comunità» commenta il presidente della Cooperativa Kirikù, Mauro Gazzola. «Siamo molto felici che anche la Città di Treviso abbia aderito al progetto, e il fatto che 70 giovanissimi vi abbiano aderito con entusiasmo è un fattore di particolare importanza. Stiamo portando avanti un grande lavoro di rete che coinvolge decine di comuni in tutta Italia e tanti diversi attori territoriali, il cui riscontro dimostra che la narrazione sugli adolescenti deve essere arricchita da tante testimonianze positive».
«Le attività svolte sono state tante e diversificate, e hanno riscontrato un effetto particolarmente positivo sui ragazzi e le ragazze, che si sono messi in gioco e si sono sperimentati in vere e proprie attività manuali di risistemazione: per questo il lavoro fianco a fianco con i tuttofare, adulti esperti di manualità, per loro è stato particolarmente positivo. Inoltre, cosa di cui siamo particolarmente felici, il progetto fa nascere sempre nuove amicizie e avvicina i giovani alla conoscenza del proprio territorio, cosa che rafforza ulteriormente il senso di comunità, pilastro fondamentale del progetto» chiosa l’educatrice referente del progetto “Ci sto? Affare fatica”, Laura Bassotto.
«Quando sono andato a trovare i ragazzi ho visto impegno Ci sto? Affare fatica! ho visto impegno, entusiasmo, voglia di “rigenerare” e riconsegnare alla comunità i nostri beni - ha commentato il sindaco di Treviso, Mario Conte. Progetti come questo non solo stimolano la cittadinanza attiva ma sono anche profondamente formativi in un’ottica di rispetto e tutela della Città. Inoltre, i ragazzi hanno potuto coltivare rapporti con gli adulti che li seguivano nei vari passaggi delle manutenzioni. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa prima edizione trevigiana, che verrà sicuramente riproposta anche nei prossimi anni».
«Questa prima edizione a Treviso di “Ci sto? Affare fatica!” ha avuto un successo oltre ogni aspettativa» commenta l’assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione del Comune di Treviso, Gloria Sernagiotto. «I presupposti dal punto di vista educativo e relazionale erano sicuramente ottimi, poi confermati dal grande entusiasmo che ha accompagnato l’iniziativa, sia per quanto riguarda i ragazzi sia chi li ha seguiti in questo percorso i cui risultati sono concreti e visibili ma che soprattutto risiedono nell’esperienza di vita e valoriale accumulata dai ragazzi. È un’esperienza rivelatasi un arricchimento per tutti i soggetti che hanno partecipato e un’iniziativa di cui siamo particolarmente orgogliosi».