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Il valore di ogni persona ribadito in un convegno nazionale a Treviso

Convegno nazionale su autismo e progetto di vita. Tanti esempi di buone pratiche da aziende sanitarie, enti pubblici e Terzo settore

Un momento di incontro, di confronto, presentazione di dati clinici e ricerche scientifiche, condivisione di buone pratiche. È stato quello del convegno nazionale “Autismo il valore di ogni persona” promosso dalla ministra per la disabilità Alessandra Locatelli e organizzato giovedì 26 febbraio all’auditorium di Santa Caterina, a Treviso. L’edizione trevigiana, dell’annuale convegno è partita dal tema della nuova legge sulla Disabilità che punta a mettere al centro dei servizi la realizzazione di un progetto di vita autonomo e personalizzato.

Il decreto legislativo 62 del 2024 è entrato in vigore il 30 giugno scorso e ha avviato una fase sperimentale in alcune province italiane che mira a innovare i modelli di valutazione e di presa in carico della persona con disabilità: “Un percorso complesso, volto a semplificare le pratiche burocratiche, che richiede tempo ma l’applicazione della legge non si ferma, nei prossimi mesi se dalla sperimentazione emergeranno dei correttivi, li faremo, e proseguiremo con l’applicazione, poi, a livello nazionale, entro il 2026 - ha chiarito la ministra Locatelli, che ha poi aggiunto -. Stiamo pensando anche a una bozza di proposta per i caregiver familiari, che li sollevi dal peso del proprio ruolo sia a livello di compiti, sia a livello economico”.

Alla mattinata, oltre alla ministra e alle altre autorità regionali e locali, sono intervenuti i rappresentati di tante associazioni che hanno a che fare con le persone con autismo, per condividere esperienze e buone prassi.

“Abbiamo scelto la città di Treviso come luogo dell’incontro - ha spiegato l’assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin - perché insieme a Verona ospita il centro regionale per l’autismo. Il capoluogo scaligero, con il supporto dell’Università, si occupa di ricerca e diagnosi clinica, Treviso invece è punto di riferimento per i progetti che interessano gli aspetti relazionali, l’inserimento lavorativo, l’indipendenza in un contesto di comunità”.

Tra ciò che è emerso negli interventi, va sottolineata l’assoluta necessità di lavorare a progetti inclusivi per tutti: “Il 50% dei bambini con disabilità nei nidi, alla materna e nella scuola elementare sono bambini con un disturbo dello spettro autistico - ha raccontato Ruggero Mason , presidente del gruppo Asperger onlus -, ma questi bambini cresceranno, diventeranno adulti, avranno bisogni diversi, e la comunità dovrà rendersene conto”.

Un progetto di vita individuale, partecipato e personalizzato è, dunque, la chiave nell’ottica della quale realizzare il benessere e l’inclusione di tutti gli individui.

Esempi virtuosi

Tra le buone pratiche presentate durante la mattinata, ha colpito l’esperienza della regione Piemonte, presentata dal dottor Roberto Keller, responsabile Centro regionale Piemonte disturbo spettro autistico in età adulta, dip. Salute mentale Asl città di Torino.

Grazie a una équipe multidisciplinare, tanto lavoro di preparazione e anche una buona dose di fiducia, i professionisti sono riusciti a proporre attività di trekking sulla via Francigena (200 km e 9 giorni di cammino, intervallati da attività abilitative) ed esperienze di viaggio in barca a vela con persone con autismo: “Possiamo dire - ha concluso Keller -, dati scientifici alla mano, che le attività proposte per migliorare la relazione delle persone con autismo con il contesto che le circonda e con le altre persone, hanno portato ottimi risultati, con miglioramenti delle capacità socio-relazionali”.

Il Comune di Treviso, anche grazie alla presenza del Disability manager, Rodolfo Dalla Mora, sta avviando un percorso di abbattimento delle barriere architettoniche e culturali per le persone con disabilità. Tra i progetti, anche la formazione negozianti e ristoratori al fine di mantenere comportamenti e realizzare accorgimenti nei propri locali grazie ai quali essere più accoglienti nei confronti delle persone con autismo.

Manuela Mazzariol

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