martedì, 01 aprile 2025
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In Quaresima regaliamoci tempo e vita

L’essere costantemente in affanno per i troppi impegni rappresenterebbe il segnale che si è in gamba e indispensabili, ma non è così. Bisogna saper distinguere l’essenziale da ciò che non lo è
17/03/2025

Secondo l’interpretazione più accreditata la parola “carnevale” deriverebbe dal latino e significherebbe “eliminare la carne”, per lasciare il posto al successivo periodo della Quaresima, quando la carne rappresentava ancora il lusso, l’opulenza, perfino il superfluo.

In epoca di diete, digiuno intermittente e alimentazione vegan, è chiaro che il nuovo superfluo può trovarsi certamente nel cibo e nello spreco alimentare, ma anche in molto altro.

Per esempio nello spreco di tempo, che è il bene più prezioso che ognuno di noi ha: un bene limitato, imprevedibile e irripetibile.

Un dono, il tempo è la vita.

Il tempo è la tua vita, il tuo “armadio”: quando è pieno, non puoi comprare un altro armadio, cioè un’altra vita. Ma puoi decidere di puntare all’essenziale, eliminando un vestito vecchio e, solo dopo, comprandotene uno nuovo, se davvero serve. Serve davvero? In genere, no.

Più cose hai-fai, meno tempo hai per l’essenziale, per le relazioni vere, per lo spirito.

Se sei sempre di corsa, anche la vita se ne andrà di corsa.

E qual era il senso della corsa? Non pervenuto.

Certo, vediamo un po’ il contesto che cosa si aspetta oggi, per esempio dalle giovani donne (ma anche dagli uomini, eh!).

Dovrebbero studiare sodo e lavorare duro per contribuire al progresso della società e al proprio sostentamento, essere figlie attente verso gli anziani genitori nonché compagne appassionate ed empatiche verso i loro consorti, affettuosamente e autorevolmente dovrebbero pure crescere i propri figli dall’allattamento all’università, non disdegnare un bell’aspetto curato e una casa ben organizzata e governata, senza tralasciare l’aspetto della coltivazione delle amicizie e dell’apertura agli altri attraverso qualche attività di volontariato... Un’extraterrestre, praticamente.

E così il latino è stato soppiantato dal neologismo anglofono di turno e spunta il “busy-bragging”, che è il vantarsi di essere sempre impegnati, anche se schermato da un atteggiamento di indaffarata stanchezza.

Si tratta di un fenomeno che interessa moltissime persone, in particolare coloro che si caratterizzano per essere “people pleaser”, in poche parole persone che cercano di accontentare tutti.

L’essere costantemente in affanno per i troppi impegni rappresenterebbe il segnale lanciato al prossimo che si è in gamba e indispensabili.

A ben pensarci, una paura non nuova, perché, in fondo, anche nel nostro Veneto contadino di un tempo, non potevi farti trovare una volta che non stavi facendo “nulla”, senza essere giudicato “buono a nulla”.

Ottimizzare il tempo significa, dunque, utilizzare questo dono nel miglior modo possibile: non facendo ancora più cose, ma facendone precisamente meno, riconoscendo che non tutto è importante e, spesso, neppure urgente.

Se non le elimini, continuerai a cercare improbabile sollievo in attività inutili e a tralasciare ciò che conta davvero.

Posso fare a meno di fare/comprare questo? Al posto di questo, c’è qualcosa di essenziale che sto perdendo?

Certo, il peggiore spreco è quello che non siamo disposti a riconoscere e la semplicità sta proprio nel saper distinguere ogni giorno l’essenziale da ciò che non lo è.

E, come disse Stella Adler, “Il tuo talento è nelle tue scelte”.

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