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Contratti conclusi al telefono: iniziative per tutelare i clienti

La disciplina si applica a tutti i contratti conclusi tra gli operatori che forniscono i servizi e gli utenti finali.

Nella seduta del 5 dicembre 2023, Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - ha approvato il nuovo “Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche”. La disciplina si applica a tutti i contratti conclusi tra gli operatori che forniscono i detti servizi e gli utenti finali che includono consumatori, microimprese, piccole imprese, imprese maggiori e organizzazioni senza scopo di lucro. Per le imprese più grandi, la stessa direttiva chiarisce che queste, proprio in ragione della loro dimensione (che consente loro un margine più ampio di trattativa), possano negoziare clausole diverse dal contenuto della direttiva senza bisogno di deroga espressa. Il Regolamento promette agli utenti il massimo delle garanzie a partire da un accesso chiaro ed esaustivo alle informazioni utili per la conclusione dei contratti. Tra le informazioni che gli operatori devono fornire vi sono i livelli minimi della qualità del servizio, le condizioni fissate dall’operatore per l’utilizzo delle apparecchiature terminali fornite, i costi di attivazione del servizio, i costi ricorrenti o legati al consumo, i dettagli del piano tariffario, le tariffe in vigore riguardo a numeri o servizi soggetti a particolari condizioni tariffarie, le informazioni circa le procedure di passaggio ad altro operatore, le informazioni sul diritto, per i servizi prepagati, al rimborso, gli oneri per la risoluzione anticipata del contratto. L’intento di tale disciplina è quello di porre gli utenti al riparo dagli aumenti automatici dovuti all’inflazione e dai costi di recesso in caso di cambio operatore. I gestori dovranno adeguare i propri modelli e adottare tutte le misure necessarie affinché gli utenti finali dispongano, prima della conclusione del contratto, delle informazioni elencate nel provvedimento, che devono essere riportate in modo chiaro, dettagliato e facilmente comprensibile e devono essere fornite su supporto durevole. I contratti non possono prevedere di norma un periodo di impegno iniziale superiore a 24 mesi. Per tutte le tipologie di contratto e a partire dalla pubblicazione del Regolamento, l’utente finale, dopo il ventiquattresimo mese dalla stipula, ha il diritto di recedere in qualsiasi momento con un preavviso di massimo un mese e senza incorrere in alcuna penale né costi di disattivazione, eccetto quelli addebitati per la ricezione del servizio durante il periodo di preavviso e gli eventuali costi da recuperare per il terminale. In definitiva, con queste novità gli utenti sono tutelati per non incorrere in spiacevoli situazioni.

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