Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Elezioni comunali, ai ballottaggi, tutti “vincitori”
Come spesso accade, tutti dicono di avere vinto. I risultati dei ballottaggi concludono il voto amministrativo di primavera, e un bilancio, trattandosi di realtà locali, si presta a varie interpretazioni.
Stando al sito specializzato Youtrend, in questo turno amministrativo, il centrosinistra ha eletto 115 sindaci (11 in più rispetto alla precedente tornata) e il centrodestra 82 (due in più). I sindaci del M5S restano tre, calano da 38 a 25 i sindaci “civici”. Il centrosinistra, dunque, ha qualche motivo in più per gioire, soprattutto perché ha vinto nei Comuni più importanti: Firenze, Bari, Perugia. L’effetto “sconfitta”, nel centrodestra, è dilatato dal fatto che, nel 38% dei casi, essa è avvenuta dopo che la coalizione era in vantaggio al primo turno, spesso, come a Campobasso e a Potenza, anche nettamente. In realtà, il centrodestra ha sostanzialmente mantenuto le proprie posizioni, a parte, appunto, qualche eccezione.
Se lo sguardo si sposta al Veneto e al nostro territorio, non c’è dubbio che proprio il centrodestra può legittimamente affermare di aver vinto nella maggior parte dei Comuni, e ciò vale anche per il nostro territorio. Tra l’altro, la Lega, che ha messo una “toppa” sulla sua crisi con l’approvazione dell’autonomia, ha portato a casa nei principali Comuni diversi sindaci. Nel nostro territorio, il centrodestra prevale abbastanza nettamente a Noale, con Stefano Sorino (57,65%), che sconfigge la “civica” Alessandra Dini, vicesindaca uscente. Vince a Scorzè l’ex sindaco Giovanni Battista Mestriner (52,88% dei voti). Per il candidato “ufficiale” del centrodestra un’affermazione di misura contro un’altra candidata della sua parte politica Nais Marcon, appoggiata da parte della Lega locale, che ha sfiorato una clamorosa rimonta. Fuori dal nostro territorio, spiccano i successi di Rovigo, Bassano del Grappa, Portogruaro e Schio, oltre che nei feudi veronesi.
Sempre in Veneto, però, anche il centrosinistra conferma una certa competitività nel voto comunale, con non pochi successi, alcuni clamorosi. A Spinea, Franco Bevilacqua stravince il ballottaggio (62,59%) contro Franco Tessari, ex sindaco di centrodestra. A Vittorio Veneto, Mirella Balliana riporta il centrosinistra alla guida del Comune, superando Gianluca Posocco, appoggiato da Toni Da Re, con i fuoriusciti dalla Lega, e da Forza Italia. In questo caso, il centrodestra “ufficiale” era rimasto fuori dal ballottaggio e, a quanto pare, molti hanno preferito far vincere i “nemici” del centrosinistra, piuttosto che assistere al trionfo di Da Re. In effetti, il “baffo”, già segretario regionale della Lega, in caso di vittoria, sarebbe diventato un magnete quasi irresistibile per i tanti insoddisfatti della gestione Salvini. Altre vittorie, per il cetrosinistra, arrivano a Montecchio Maggiore (proprio dove lo stato maggiore leghista aveva festeggiato l’approvazione dell’autonomia) e a Valdagno (con un candidato civico, ma progressista, in rimonta).
Di sicuro, ancora una volta, il maggior partito è quello degli astenuti, quasi sempre oltre il 50 per cento.