giovedì, 17 ottobre 2024
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Ancora tagli ai Comuni, Conte (Anci Veneto): “Non abbiamo più parole”

Appena dopo l’emergenza maltempo e nel pieno dell’emergenza caldo, arriva il 4 luglio l’informativa del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, che avvisa dei tagli nei trasferimenti previsti per gli anni dal 2024 al 2028. Solo per il Veneto, ammontano a 86.497.051 euro. “Non ci stiamo proprio ad accettare che Comuni e Province in Italia perdano circa 1,3 miliardi di euro in quattro anni”, dice il sindaco di Treviso

Possiamo forse rimproverare ai Comuni di essere troppo piccoli, di insistere a non fare le fusioni, ma null’altro. Per il resto, appaiono come la spina dorsale dei servizi al cittadino. Con una resilienza encomiabile, hanno superato il Covid e si sono subito ingegnati a presentare progetti per onorare i fondi del Pnrr, concessi dall’Europa. Per tutto ringraziamento, ecco che anche questo Governo decide di usare la scure prima di tutto con loro. Così, appena dopo l’emergenza maltempo e nel pieno dell’emergenza caldo, arriva il 4 luglio l’informativa del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, che avvisa dei tagli nei trasferimenti previsti per gli anni dal 2024 al 2028. Solo per il Veneto, ammontano a 86.497.051 euro.

Si dirà che ci sono i soldi del Pnrr, ma non bisogna dimenticare che quei fondi ciascun Comune li ha già destinati a precisi progetti. “Qui non ci sono più parole, abbiamo chiesto un confronto urgentissimo con Roma”. Ha alzato la voce Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto. “Non ci stiamo proprio ad accettare che Comuni e Province in Italia perdano circa 1,3 miliardi di euro in quattro anni”. La scorsa settimana si è riunita la Conferenza Stato-Città, che ha definito i tagli ai Comuni in base alla spesa corrente e, soprattutto, ai soldi ricevuti dal Pnrr. Insomma, più l’Amministrazione è stata virtuosa nell’ottenere fondi dall’Europa, maggiori sono le trattenute dello Stato. Eufemisticamente, questo sacrificio viene definito “concorso alla finanza pubblica”.

Il contingente del taglio è determinato per il biennio 2024-2025 dalla somma di quelli già disposti nel mese di marzo, in attuazione della Legge di Bilancio 2021, e del riparto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, che si estende fino al 2028. L’unica notizia positiva, se così vogliamo definirla, è che i Comuni ora dispongono di dati certi in vista della scadenza del 31 luglio, quando dovranno fare la verifica degli equilibri di bilancio.

L’Anci nazionale ha dichiarato che i tagli sono insostenibili, si tradurrebbero in decurtazioni ai servizi, alle manutenzioni ordinarie e, inevitabilmente, anche alle assunzioni programmate.

Ed è quanto sostiene anche Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto. “Questi tagli iniqui - dice - hanno messo e mettono a dura prova la tenuta degli equilibri della “parte corrente”, accentuando le difficoltà dei Comuni nel garantire i servizi essenziali alle proprie comunità di riferimento e, con esse, le disuguaglianze territoriali. Senza dimenticare che, in questi ultimi anni, alle problematiche di carattere strettamente finanziario, si è affiancato un gravoso surplus di oneri amministrativi, dovuto alla stagione di grandi riforme strutturali, intervenute nel comparto, in particolare l’entrata in vigore di un nuovo regime contabile e la riforma del codice degli appalti, affrontate, peraltro, con unità di personale in drastica diminuzione e senza leve significative di incentivo contrattuale”.

Proprio per questo, la mancata intesa in Conferenza Stato-Città sul riparto dei tagli da parte di Anci sottolinea l’insostenibilità di ulteriori riduzioni di risorse, che si tradurrebbero in tagli ai servizi, alle manutenzioni ordinarie e, inevitabilmente, anche alle assunzioni programmate. Non è pensabile agire ancora sui bilanci degli Enti territoriali se si vuole impedire di gravare sulle famiglie o determinare il degrado di strade, scuole e patrimonio pubblico per carenza di manutenzione. Moltissimi Comuni, in Veneto, si trovano attualmente in enormi difficoltà a reperire i fondi necessari e urgenti per gli interventi di ripristino e di manutenzione urgente conseguenti agli eventi atmosferici delle ultime settimane, e senza disponibilità di risorse correnti non è possibile intervenire.

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