Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Assegno unico: “Misura universale, investire sulle famiglie è un dovere civico”
L’assegno unico è una misura efficace. A dirlo è il direttore dell’Inps del Veneto, Filippo Pagano, che, dati alla mano, conferma che nel 2022, ultimo anno per cui è già stata pubblicata la relazione annuale con la rielaborazione di tutti i numeri, il 90 per cento degli aventi diritto aveva fatto domanda per ottenere l’assegno. “Posso immaginare che quel 10 per cento che non lo ha richiesto non ne senta il bisogno, probabilmente sono famiglie con un reddito già sufficientemente alto”.
In ogni caso, per Pagano, si tratta di un intervento davvero significativo, che ha quindi incontrato l’interesse delle persone: “Entrato in vigore tre anni fa, l’assegno unico ha messo ordine nel sottobosco di interventi a favore della famiglia, raggruppando assegni familiari, destinati solo ai dipendenti e detrazioni fiscali. Una misura innovativa proprio per il suo essere unica e universale, ha riordinato la materia rendendola più trasparente e accessibile, strutturale. E, infatti, solo nei primi tre mesi dall’entrata in vigore, nel 2021, erano stati erogati, a livello nazionale, 20 milioni di assegni”.
Ma, quanto spende, ad esempio, il Veneto, per l’assegno unico? E’ una misura sostenibile sul lungo periodo?
Facendo un rapido calcolo sul 2024, a spanne, parliamo di circa 1,5 miliardi all’anno. Sono soldi finanziati con la fiscalità generale, non con quella previdenziale, per cui la sostenibilità della misura dipende da una volontà politica, è la politica, con la legge Finanziaria, che decide dove mettere i soldi. Il Governo Meloni parla di priorità alla natalità e all’occupazione, per cui mi pare che ci siamo. Per quello che mi riguarda, osservo che investire sulle famiglie e sulla natalità dovrebbe essere un dovere civico, e da parte mia c’è l’impegno istituzionale nel far funzionare queste misure. Rispetto a prima non è facile capire se l’investimento, in quello spezzatino di bonus, fosse maggiore o minore, ma credo che, in quanto misura universale, l’assegno unico abbia aumentato gli investimenti a favore della famiglia.
Tuttavia, in vista della Finanziaria, si parla di alcune modifiche, che legherebbero l’assegno unico al quoziente familiare, cosa significa?
Se l’Isee è un indicatore economico e, dunque, l’importo dell’assegno viene calcolato in base al reddito, utilizzando il quoziente familiare, l’importo dell’assegno crescerebbe di più con l’aumentare del numero dei figli e non solo in base al reddito.
C’è qualcosa che andrebbe migliorato, secondo lei?
Tutto è perfettibile, ma parliamo di una misura che ha già dei grossi meriti e, in ogni caso, essendo unica, si può anche studiare e migliorare con più facilità. Certo, se gli importi fossero più alti le famiglie ne sarebbero più contente, ma la coperta, con i soldi pubblici, è sempre corta.
ALCUNI NUMERI
Padova, Treviso e Venezia rappresentano il 55% delle domande in Veneto
Sono 487.455 i nuclei familiari veneti che hanno ricevuto durante il 2024, l’assegno unico e universale per i figli. L’importo medio per famiglia, composta da 1,6 figli, è di 259 euro, di trenta euro più alto rispetto al 2022.
Di queste famiglie, 24.399 hanno almeno un figlio con disabilità, e percepiscono, dunque, in media, un assegno più alto, pari a 384 euro. In questo caso, l’importo, tra il 2022 e oggi è cresciuto di quaranta euro.
Tra il 2022 e il 2024 è anche aumentato, di quasi 20 mila unità, il numero delle domande. In realtà, i numeri del 2024 sono un po’ più bassi di quelli del 2023, ma il motivo è che l’anno non è ancora terminato e mancano al conteggio i nuovi nati che faranno domanda in questa seconda parte dell’anno.
Per quanto riguarda le province che ci toccano più da vicino come diocesi - Treviso, Venezia e Padova -, i numeri per il 2024 sono importanti, visto che, insieme, raggiungono quasi il 55 per cento delle domande di assegno unico in regione. Il 19 per cento delle domande di assegno unico in Veneto, infatti, sin dal 2022, arriva dalla provincia di Padova. Si tratta di un totale di 92.822 domande, di cui 4.152 di famiglie con figli disabili, e di un assegno medio di 247 euro.
Segue a stretto giro Treviso, che, nonostante la popolazione meno numerosa, si prende un’ampia fetta di assegno unico, il 18,6 per cento. 90.828 domande, di cui 4.375 di famiglie con figli con disabilità. L’importo medio dell’assegno è di 260 euro.
Infine Venezia, che rappresenta il 16,8 per cento delle domande, 81.794 in totale, di cui 3.949 per nuclei con figli disabili. L’importo medio è di 257 euro mensili.