Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Il Vescovo ai sindaci: “Alleanza per la speranza”
Ha attinto alla testimonianza e al pensiero, ancora vivi, di Giorgio La Pira, il vescovo Michele Tomasi, per rivolgere il consueto saluto augurale, in occasione del Natale, ai numerosi amministratori locali, a partire da molti sindaci e sindache, convenuti nel salone dell’Episcopio, martedì 17 dicembre. Con un forte appello a costruire, insieme, “un’alleanza sociale per la speranza”, ma, anche, a fare ogni sforzo per “dare una casa a chi non ce l’ha”, a promuovere, a continuare a impegnarsi su lavoro, scuola, sanità, cura del creato e pace.
A introdurre l’incontro, a nome degli amministratori, il sindaco di Trevignano, Franco Bonesso, che ha parlato di “momento atteso” dagli amministratori, e ha salutato il senatore Angelo Pavan, presente in sala, promotore, molti anni fa, di questa iniziativa.
Una città in cui
ci sia posto per tutti
Il Vescovo, ha scelto, dunque di farsi accompagnare, nella propria riflessione, da un sindaco, Giorgio La Pira, che fu primo cittadino di Firenze e, insieme, instancabile profeta per la pace nel mondo, dichiarato venerabile dalla Chiesa. “Per alcuni tratti, un mistico, e che ha scelto la via della politica, e in particolare dell’amministrazione della città, per vivere le esigenze radicali della sua fede. Un cristiano che - tentato dal dedicare tutta la sua vita alla preghiera – si consacra invece alla cura dell’uomo nella costruzione della città terrena, nella quale vede germogliare il germe di bene della città celeste”.
Ebbene, La Pira operò per costruire una città in cui ci sia posto per tutti, “un posto per pregare (la chiesa), un posto per amare (la casa), un posto per lavorare (l’officina), un posto per pensare (la scuola), un posto per guarire (l’ospedale)”, come scrisse egli stesso. Mons. Tomasi è partito proprio da questa citazione, per poi aggiungere: “Carissimi, penso che anche voi facciate esperienza di questo. Sia nelle realtà più grandi che in quelle più piccole. Esperienze che, forse, esprimereste con altre parole, in altri termini, forse con altre metafore. Ma sono convinto che vi sentite concretamente e quotidianamente a servizio di questo: che nelle realtà che amministrate vi sia posto per tutti, e che tutti possano condividere legami buoni e saldi di cittadinanza, di reciproco arricchimento, di mutuo aiuto”.
è in quest’opera che i cristiani “mettono a disposizione la radicale fedeltà al Vangelo nel dialogo costruttivo con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, e tutti sono chiamati a mettere a disposizione i frutti della loro personale ispirazione ideale”.
Il Vescovo ha espresso ai presenti la certezza che gli amministratori siano, oggi, convinti, che “la Chiesa rappresenta nel territorio di cui siete responsabili la casa della preghiera di tutti e per tutti”, e che siano “disponibili a dare possibilità di preghiera a chiunque voglia invocare, sull’esistenza propria ed altrui, la benedizione del Dio della pace, e a tutti sempre la possibilità di cercare insieme i fondamenti, religiosi o laici che siano, della comune e condivisa umanità”.
L’attenzione alla casa
Inoltre, ha proseguito mons. Tomasi, “sono anche persuaso che sappiate che, come ricordava - anche poeticamente - La Pira, la casa non è solamente una costruzione fisica, bensì aspira ad essere «un posto per amare». Ecco i vostri sforzi per dare casa a chi non l’ha, e a fare in modo che l’abitazione possa essere casa, e casa sicura per tutti, esperienza di crescita di relazioni familiari buone. È un compito di tutti e di ciascuno, perché è troppo importante che le relazioni umane continuino ad essere luogo di benedizione e non di violenza, di pace e sicurezza e non di paura”. Come scrive La Pira in un’altra frase citata dal Vescovo, è centrale il rapporto organico tra “città e persona umana”. Un rapporto che va tenuto presente, nel curare gli altri luoghi e dimensioni cari al sindaco di Firenze, per “far sì che lavoro, scuola, ospedale, siano nel tessuto vivo dei nostri territori e delle nostre relazioni, e che «lavorare», «pensare» e «guarire» si intreccino sempre tra di loro, e nessuno debba essere scartato, e nessuno debba avere paura di rimanere solo”. Urgenze alle quali, settant’anni dopo, ha fatto presente mons. Tomasi, si aggiunge la cura per il creato.
Sindaci per la pace
Soprattutto, oggi, però, non può mancare la preoccupazione per la pace: “Già, viviamo un tempo grigio, non possiamo nasconderlo. Le guerre, le ostilità, le polarizzazioni. Conflittualità ed aggressività a tutti i livelli. Ispiriamoci ancora all’opera di Giorgio La Pira, che “chiamava a raccolta i sindaci, perché si facessero strumenti di relazioni di pace, di amministrazione di pace, di politica di pace”.
Ecco, quindi, l’appello a “ripartire, insieme: dalla libertà della persona umana e dalla sua responsabilità. Facciamo appello alle risorse migliori delle donne e degli uomini. Facciamo appello ai sogni grandi che ci abitano, anche quando non sappiamo immediatamente riconoscerli. Offriamo luoghi di vita e di impegno, anche di fatica, per prenderci cura di questo momento della storia dell’umanità, e di questo lembo di terra, meraviglioso e delicato che è affidato alle nostre cure. Prendiamoci il tempo per pensare, per ascoltare, per condividere idee e progetti. Prendiamoci il tempo e la calma per stabilire l’«alleanza sociale per la speranza» cui papa Francesco ci richiama nella bolla di indizione del Giubileo, che apriremo, qui a Treviso, il 29 dicembre”.
I saluti degli amministratori
Dopo l’intervento del vescovo, e prima degli auguri e i saluti personali, i brevi interventi di alcuni rappresentanti degli Enti locali del territorio: Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto; Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso; Marco Della Pietra, del Centro studi amministrativi della Marca trevigiana, e Paola Roma, dell’Associazione Comuni della Marca trevigiana; per i Comuni veneziani, il sindaco di San Donà di Piave, Alberto Teso, per i padovani la sindaca di Trebaseleghe, Antonella Zoggia; anche il comune vicentino di Mussolente era rappresentato dalla sindaca Ellena Bontorin. Gli amministratori, oltre a esprimere gratitudine al Vescovo, e a sottolineare la centralità della persona umana nella loro azione, hanno in vari modi espresso preoccupazione per le nuove generazioni, e per i crescenti casi di crisi valoriale, violenza e dipendenze.
Bruno Desidera