Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Veternigo: un impegno corale per salvare l’asilo
Ci stanno provando in molti a salvare la scuola paritaria dell’infanzia Sacro Cuore di Veternigo, che alla fine di questo anno scolastico dovrebbe chiudere i cancelli. Un fulmine a ciel sereno, arrivato all’inizio del 2023 per la quarantina di famiglie dei bambini che frequentano la scuola. Il motivo è che le madri Canossiane non continueranno il loro servizio nella parrocchia di Veternigo, a partire da luglio 2024, e quindi anche nella scuola, e hanno deciso di vendere la struttura, di loro proprietà. Una scelta certamente sofferta, per la congregazione, e in particolare per le religiose che prestano servizio nella scuola. I genitori dei bambini non sono rimasti a guardare, e in questi mesi hanno promosso incontri con le suore, con l’Amministrazione comunale, hanno raccolto firme, per poter salvare la loro scuola. “La comunità di Veternigo non può far altro che prendere atto della scelta delle Madri, ringraziandole per quanto hanno fatto in questi decenni, facendo diventare la scuola materna centrale per la vita spirituale e sociale del paese, fulcro di relazioni tra famiglie - spiega un gruppo di mamme -. Da mesi però chiediamo all’Amministrazione comunale di Santa Maria di Sala, comune di cui Veternigo è una delle frazioni più popolose, di trovare, in accordo con l’Istituto delle Figlie della Carità, una soluzione per dare continuità a questa scuola, consapevoli che da questo dipende anche il futuro dell’adiacente scuola primaria, visto che molti genitori cercano una continuità”.
Anche l’Amministrazione comunale, dal canto suo, si è mossa con incontri, colloqui e ipotesi di acquisto dell’immobile. “Abbiamo effettuato una perizia per valutare il valore della scuola, che saremmo disposti ad acquistare - racconta la sindaca, Natascia Rocchi -, e ci siamo impegnati a trovare un possibile nuovo gestore, la Fondazione Crovato, che già gestisce la scuola paritaria di Caltana. Ma i tempi e i vincoli economici di un’Amministrazione pubblica non sono veloci e semplici. Servono uno studio di fattibilità e un business plan che ci rassicuri sulla sostenibilità economica del progetto. Nel frattempo saremmo anche disposti a sostenere un anno di affitto per poter arrivare a una soluzione con tutti i piani e i conti in mano”.
La preoccupazione è, nell’immediato, per le preiscrizioni del prossimo gennaio, che in teoria la scuola non dovrebbe ricevere. Quanti genitori iscriveranno i figli in altre strutture per il prossimo anno, magari spostando anche i fratelli?
“Il mio invito alle famiglie è a non mollare, a non arrendersi, così come non lo faremo noi amministratori - dice la sindaca -. Se le cose non dovessero andare bene, come Comune garantiremmo comunque il trasporto in una delle altre scuole paritarie del territorio comunale, che non mancano, ma io spero che la situazione possa risolversi. Chissà che non si faccia avanti qualche imprenditore illuminato, disposto ad acquistare l’immobile e a lasciare che la Fondazione possa gestire la scuola e continuare a dare un servizio prezioso alle famiglie”.