Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
San Donà sempre più amica delle biciclette, riconoscimento Fiab per il settimo anno
Per il settimo anno consecutivo, San Donà di Piave si conferma città amica delle biciclette, riconoscimento assegnato da Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) alle amministrazioni che promuovono la mobilità ciclabile. Per conoscere i benefici della mobilità lenta abbiamo intervistato Marco Passigato, uno dei più autorevoli ingegneri di mobilità ciclabile in Italia. Autore del biciplan cittadino, e di quello della Venezia Orientale, Passigato coordina da 10 anni un mini master in promozione della mobilità ciclistica all’università di Verona.
San Donà è presenza fissa nella rete dei Comuni ciclabili di Fiab. Quali sono le novità dell’aggiornamento del biciplan e quali misure sviluppare per promuovere ulteriormente l’utilizzo della bici?
Il biciplan è un piano di programmazione che parte dal presente e organizza gli interventi futuri, dando precedenza a pedoni e ciclisti. Esso riassume il risultato del lavoro fatto in questi anni e introduce le nuove possibilità del codice della strada. Gli interventi del biciplan si dividono in hard e soft. I primi riguardano le infrastrutture fisiche, piste o corsie ciclabili; i secondi mirano a creare un clima amico della bicicletta, coinvolgendo la cittadinanza e le associazioni, con festival, uscite in bici fuori porta proprio per tener vivo il tema della ciclabilità.
Alcune importanti strade restano pericolose per chi si muove in bici: come migliorare la sicurezza dei ciclisti?
In molte strade urbane, come le vie Battisti e Eraclea, vige la zona 30: ciò significa che il limite dev’essere rispettato per evitare incidenti. Si potrebbe rendere sicura per pedoni e ciclisti ogni strada nel raggio di 500 metri dalle scuole, ampliando i divieti di transito alle auto nelle ore di ingresso e uscita dei ragazzi; per farlo, serve molta comunicazione tra Amministrazione e cittadinanza. Le esperienze del Pedibus per i ragazzi 6-14 anni sono lodevoli: è dimostrato che quando i ragazzi camminano 5/10 minuti prima di arrivare a scuola sono più tonici durante la giornata.
L’Amministrazione comunale vuole realizzare un anello stradale attorno al centro. Quali accorgimenti dovrà adottare l’opera per rispondere alle esigenze di ciclisti e pedoni?
Non so se i ring a senso unico siano ancora validi, anche se intuitivamente possono sembrarlo. Se ci sono sensi unici per le auto, essi devono garantire il doppio senso di circolazione alle bici e prevedere tutti gli accorgimenti per proteggere ciclisti e pedoni, come avviene da sempre in tutta Europa. Inoltre, non è invalidante parcheggiare a 5/10 minuti a piedi dal centro: camminare e pedalare è un fatto di salute personale.
Tra qualche mese verrà inaugurato il nuovo polo intermodale. Come quest’opera potrà migliorare la mobilità ciclabile?
Porta Nuova migliorerà la connessione treno + bus per la mobilità di area vasta, e questo alleggerirà il traffico di bus che ora gravita sull’attuale autostazione. La ciclovia Venezia-Trieste che lambirà le nuove stazioni, ha suggerito la riqualificazione delle vie Trento e Pralungo: dal centro si arriverà alle nuove stazioni con un percorso ciclopedonale privilegiato, largo e scorrevole.
Quali accorgimenti adottare per utilizzare la bicicletta anche per spostamenti più lunghi, come da San Donà alle frazioni più lontane o tra comuni vicini?
I collegamenti con i Comuni più vicini (Musile, Noventa, Fossalta) e con le frazioni più lontane dal centro (Fiorentina, Fossà o Calvecchia) sono già esistenti. Grassaga nei prossimi anni beneficerà di un collegamento diretto attraverso la ciclovia Venezia-Trieste, mentre Cittanova verrà raggiunta con percorsi dedicati lungo i canali. E’ previsto anche un collegamento ciclabile con Ceggia, lungo la SS14.
In questo periodo si sta discutendo su come potenziare l’offerta turistica nell’entroterra del Veneto Orientale. Cosa può offrire il cicloturismo?
I piani intercomunali devono esser sostenuti nel tempo dalle amministrazioni. Il Masterplan della Venezia Orientale e l’ecomuseo Acquae forniscono una griglia di percorsi solida, attraverso interventi soft che creano un clima amico della bici, con famiglie e albergatori ambasciatori del loro territorio. L’istituzione di un mobility manager di macroarea costituirebbe l’ideale cabina per sviluppare la mobilità ciclistica nel Veneto Orientale.
Giorgio Boem