giovedì, 26 dicembre 2024
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San Donà: centro diurno operativo a distanza

Il centro diurno, che si trova in località Grassaga, è una struttura terapeutico-riabilitativa semiresidenziale per tossico-alcoldipendenze, collocata nel territorio dell’Ulss 4. “Il messaggio dato all’utenza è stato che la struttura era chiusa, ma il centro diurno, con i suoi operatori, continuava la sua attività e così il loro percorso”, riferisce la responsabile del Centro, Anita Perissinotto.

In seguito delle disposizioni di chiusura delle strutture semiresidenziali, in relazione all’epidemia di coronavirus, anche il centro diurno gestito dall’associazione Solidarietà Dicembre ’79, con sede a a San Donà, è ormai chiuso all’utenza da inizio marzo. Ma è divenuto promotore di una serie di attività, azioni educative e nuove strategie di contatto per mantenere la continuità del servizio terapeutico-riabilitativo erogato ai propri utenti, che improvvisamente hanno temuto di dover interrompere il proprio percorso riabilitativo.

Il centro diurno, che si trova in località Grassaga, è una struttura terapeutico-riabilitativa semiresidenziale per tossico-alcoldipendenze, collocata nel territorio dell’Ulss 4, e orientata, come target elettivo, a pazienti con comorbilità psichiatrica severa.

“Il messaggio dato all’utenza è stato che la struttura era chiusa, ma il centro diurno, con i suoi operatori, continuava la sua attività e così il loro percorso”, riferisce la responsabile del Centro, Anita Perissinotto. Tra gli obiettivi che l’équipe ha desiderato portare avanti, è stato prioritario il poter mantenere la presa in carico dell’utente e il proprio programma riabilitativo, supportando la cura di sé, offrendo strumenti utilizzabili nel quotidiano, attivando nuove modalità strategiche di intervento e di comunicazione a distanza.

A tal scopo, sono stati attivati appuntamenti telefonici quotidiani per monitorare lo stato psico-fisico, promuovere buone prassi e intervenire per prevenire comportamenti a rischio.

Tra gli interventi psico-educativi vi è ad esempio l’invio di schede di auto/etero-osservazione cognitivo-comportamentale, che necessitano di compilazione giornaliera da parte dell’utente, attraverso le quali vi sia una strutturazione del tempo, micro-obiettivi quotidiani, piccole attività da portare avanti con impegno. Inoltre, si è pensato di inviare audio e video tutorial per cercare di stimolare e alleviare la fatica dell’utente e delle famiglie che attraversano questo periodo così difficile per tutti.

I colloqui in videochiamata sono stati molto apprezzati al punto che in breve tempo è stata data l’opportunità di poter vivere a distanza anche gli incontri gruppali.

All’azione quotidiana verso gli ospiti è stata mantenuta la comunicazione con i Servizi e le famiglie; in particolar modo è risultato fondamentale anche in questo momento il Ser.D. non solo per il ruolo di Servizio inviante ma per il rapporto di collaborazione, supporto reciproco e condivisione progettuale che si è instaurato negli anni. Scrive la coordinatrice, Giovanna Bortoluzzi: “Gli operatori si sono impegnati da subito a essere «vicini a distanza» e stanno preparando la struttura all’accoglienza degli ospiti, mantenendo vive le attività di laboratorio come l’assemblaggio e la Horticultural therapy, attraverso la cura della serra e dell’orto. Stiamo attendendo la riapertura ufficiale del Centro e nel frattempo, con professionalità, consapevoli che la relazione è il più importante fattore terapeutico, continuiamo ad alimentare il rapporto con i nostri «ragazzi»”.

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