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San Donà, a Porta Nord, procede la nuova viabilità

Situazione più complicata appare, invece, quella dell’ex cantina sociale: mentre proseguono i lavori di recupero dell’area, l’Amministrazione cittadina non ha ancora sciolto le riserve sul futuro di questi spazi. “La nostra volontà è farla diventare una cittadella della giustizia, spostando Polizia locale, Protezione civile e Giudice di pace - ci spiega il sindaco Teso -, in modo da avere un presidio di sicurezza sempre presente. Stiamo eseguendo delle verifiche, in modo da non avere contestazioni in futuro sulle modalità di impiego di finanziamenti pubblici”
15/11/2024

Proseguono a ritmo serrato i lavori di realizzazione di Porta Nord, importante intervento di rigenerazione urbana in corso a San Donà di Piave. Dopo l’inaugurazione della nuova stazione degli autobus Atvo e della viabilità di raccordo con la vecchia stazione ferroviaria, lo scorso settembre, in queste settimane i lavori si concentrano un centinaio di metri più a nord, alla conclusione del canale Silos. Qui, per realizzare la viabilità d’ingresso al nuovo polo intermodale, sono iniziate le operazioni di tombinamento degli ultimi 250 metri del canale, condotte dalle imprese Coletto, Adriastrade e Ifaf, per un importo di circa 1,5 milioni di euro. L’opera permetterà di allargare il sedime stradale di via Silos, evitando le tortuose e strette curve “ad esse” che renderebbero difficoltoso il passaggio degli autobus. Dopo la costruzione dello sbarramento, nuova estremità del canale, sono entrate in funzione potenti pompe, che hanno prosciugato la parte da interrare, profonda circa 3 metri. Durante lo svuotamento, si è provveduto a trasferire le numerose specie acquatiche presenti, come tartarughe (tra cui un esemplare di tartaruga Trachemys, specie invasiva e portata in un centro specializzato a Porto Viro) e carpe, nell’area non interessata dai lavori.

“Una volta chiuso il tratto finale (presumibilmente nella primavera del 2025, ndr), resterà un’area verde con un leggero avvallamento, concordato con il consorzio di bonifica, affinché rimanga memoria del bacino finale del Silos. In quell’area verde pensiamo di realizzare un «percorso vita», visto che si tratta comunque di un’area utilizzata dai residenti per andare a passeggiare o correre”, spiega il sindaco di San Donà di Piave, Alberto Teso. A circa un chilometro dai lavori di tombinamento, è, invece, quasi ultimata la nuova rotatoria, che renderà più agevole lo svincolo con via Martiri delle Foibe. Nei prossimi mesi, anche la sponda opposta del canale navigabile sarà oggetto di riqualificazione, venendo attraversata dalla nuova ciclovia Venezia-Trieste. E’ prevista anche un’avveniristica passerella ciclopedonale su via Martiri delle Foibe, che creerà un agevole percorso ciclopedonale tra il centro e le frazioni di Calvecchia e Grassaga.

A ovest dell’area oggetto di riqualificazione, il sindaco Teso ha recentemente comunicato che è stato raggiunto un accordo con Enel per il trasferimento della cabina elettrica, che verrà abbattuta, per completare il tratto di pista ciclabile mancante. Questo tratto si raccorderà con un altro di prossima realizzazione, che dalla vecchia stazione attraverserà le vie Baron e Asiago, arrivando agli istituti scolastici.

Proseguono anche i lavori alla nuova stazione ferroviaria, dove nei giorni scorsi è iniziata la realizzazione del sottopassaggio. La sua inaugurazione avverrà nel corso del 2025.

Nelle scorse settimane sono iniziati anche i lavori di demolizione nell’area ex Confrutta, che ospiterà i nuovi spazi della fiera cittadina. Situazione più complicata appare, invece, quella dell’ex cantina sociale: mentre proseguono i lavori di recupero dell’area, l’Amministrazione cittadina non ha ancora sciolto le riserve sul futuro di questi spazi. “La nostra volontà è farla diventare una cittadella della giustizia, spostando Polizia locale, Protezione civile e Giudice di pace - ci spiega il sindaco Teso -, in modo da avere un presidio di sicurezza sempre presente. Stiamo eseguendo delle verifiche, in modo da non avere contestazioni in futuro sulle modalità di impiego di finanziamenti pubblici”.

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