lunedì, 18 novembre 2024
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Miranese: consegnati a Spinea cinque alloggi Ater

Si tratta di quattro nuove assegnazioni (in via Pirandello e in via Magnani) e una mobilità (in via Marco Polo), per un totale di 5 alloggi di tipologia Erp (Edilizia residenziale pubblica). I quattro nuovi inquilini dell’Ater sono persone sole, residenti singoli che hanno partecipato all’ultimo bando comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Questa mattina a Spinea il presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon, ha consegnato le chiavi di 5 abitazioni ad altrettanti nuclei familiari. Per l’amministrazione comunale erano presenti il vicesindaco, Edmondo Piazzi, e l’assessore alle Politiche giovanili, Sport e Cultura, Elia Bettin.

Si tratta di quattro nuove assegnazioni (in via Pirandello e in via Magnani) e una mobilità (in via Marco Polo), per un totale di 5 alloggi di tipologia Erp (Edilizia residenziale pubblica). I quattro nuovi inquilini dell’Ater sono persone sole, residenti singoli che hanno partecipato all’ultimo bando comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Un’altra famiglia, già assegnataria di un appartamento Ater al quarto piano, è stata spostata in un alloggio ad un piano terra rialzato. Il cambio casa era stato richiesto dalla famiglia per problemi di mobilità di un componente, ed essendosi resa disponibile un'abitazione priva di barriere architettoniche nello stesso comune, l’Ater ha proceduto con la mobilità.

“Diamo il benvenuto ai nuovi inquilini dell’Ater – ha detto il presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon – cerchiamo di rispondere alle esigenze abitative di tutti i comuni della Città Metropolitana nel modo più rapido possibile, in base alle nostre possibilità: servirebbero senz’altro maggiori risorse finanziarie e umane per poter sistemare e rendere abitabili in tempi ancora più brevi tutti gli alloggi che tornano ad essere liberi. Questi appartamenti per noi sono un patrimonio importante, dal punto di vista edilizio ma anche umano, perché le persone che vivono all’interno di tali contesti sono cittadini, residenti della Città Metropolitana di Venezia: microcomunità in cui ci si preoccupa l’uno dell’altro, non solo del proprio orticello ma anche degli spazi esterni comuni, del vicino della porta accanto e delle persone che vivono nella zona. Si crea dunque un tessuto sociale importante che tiene viva la zona. Continueremo a lavorare – ha concluso il presidente - per dare una risposta alla richiesta abitativa in tutta la Città Metropolitana e, dove possibile, procedere con i cambi alloggio per andare incontro alle esigenze dei residenti

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