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Il grazie corale di Noale a don Antonio Mensi

Sabato e domenica scorsi il saluto al parroco, chiamato all'impegno di vicario per le Collaborazioni pastorali

29/06/2023

Don Antonio Mensi, a Noale, ha lasciato segni, tracce, semi, musica, foto e libri. Ha annunciato la Parola a tutti e tutte, con la pacatezza e il sorriso che lo contraddistinguono. È stato fratello, padre e pastore. Ha sempre calato il Vangelo nella vita quotidiana e lo ha sempre testimoniato con gioia e, a volte, persino con una battuta. Il suo saluto alla comunità parrocchiale dei Santi Felice e Fortunato di Noale, domenica 25 giugno, è stato particolarmente partecipato e commosso. Sabato sera, in chiesa, c’è stato un momento di musica e parole, con i saluti istituzionali, brani di interventi di don Antonio sul giornalino parrocchiale e le note dell’organo, a cura di Silvio Celeghin. Tanti i ringraziamenti, anche durante la messa, a partire da don Nicola Stocco, il cappellano, che ha condiviso con don Antonio le gioie e le fatiche degli ultimi anni e, soprattutto, degli ultimi mesi. Il distacco di don Antonio dalla parrocchia è stato, infatti, un po’ diverso dal solito. L’annuncio del vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, che avrebbe lasciato Noale per ricoprire l’incarico di Vicario per le collaborazioni pastorali, era arrivato lo scorso 15 ottobre. Poi, per una serie di eventi, il distacco si è protratto ed è stato graduale. A dare una mano in parrocchia è arrivato anche l’aiuto prezioso di don Silvano Perissinotto.

“Caro don Antonio - ha detto, durante la celebrazione, Maura Mainente, a nome del Consiglio pastorale parrocchiale - eccoci qui a darti il saluto di congedo definitivo dopo tanti saluti. Tu sei stato uno di noi, hai camminato al nostro fianco e ci hai insegnato che la Chiesa non è dei perfetti, di chi non sbaglia mai, ma è popolo di Dio in cammino. Ci hai insegnato - ha continuato - che l’essere e lo stare sono più importanti del fare e che il Vangelo ci chiede di cercare sempre il lato migliore e positivo delle persone. Ci hai mostrato un volto di Dio umano e accogliente, non giudicante, e uno stile sinodale che deve avere la pazienza che tutti camminino!”.

Il Vangelo della domenica - “Non temete, non abbiate paura” - si è reso Parola viva per la comunità noalese. E lo stesso don Antonio, durante l’omelia, l’ha fatto presente: “E’ normale avere paura nel cammino di fede. E non perché abbiamo paura che le cose non vadano come vogliamo. Ma perché, nella fede, la vita è affidata e non sappiamo più cosa ci succede”. Don Antonio ha ricordato la paura quando, nel 2014, l’allora vescovo Gianfranco Agostino Gardin, lo destinò a Noale e di quando ha detto sì, fidandosi del Signore che, come sempre, trasforma la paura che viene da un’esperienza d’amore, in coraggio.

E, naturalmente, non è mancato il saluto alla comunità, partendo proprio dal “sì” che don Antonio ha detto al vescovo che lo ha destinato a un altro incarico: “Quando il Vescovo mi ha chiesto di cambiare servizio, il 13 giugno 2022 - ha detto don Antonio - mi ha lasciato libero di scegliere. Non vi racconto il terremoto dentro di me. Ma il «dover decidere» mi ha ulteriormente aperto gli occhi su di voi e mi ha fatto entrare ancora più in profondità nell’esperienza vissuta a Noale. Anzi - ha continuato il parroco - in quei «giorni della decisione» sono stato come abbracciato da tanti ricordi e da quello che ho visto in voi. Avrei potuto dire di no al Vescovo e voi non lo avreste nemmeno saputo. Ma io non sarei più stato sincero e a mio agio fra voi, perché vi avrei, in un certo senso, traditi: quello che ho imparato e vissuto con voi poteva maturare solo diventando dono, dove e come il Signore avrebbe indicato”. Una testimonianza importante, di paura e di coraggio.

E ancora, don Antonio: “Ho deciso di dare la mia disponibilità al Vescovo il giorno del Sacro Cuore di Gesù: il 24 giugno 2022. Il giorno nel quale nostre Suore rinnovavano i voti, così come i movimenti laicali le loro promesse. Io, con loro, ho rinnovato la mia disponibilità alla Chiesa diocesana e ho accolto la richiesta del Vescovo. Non perché mi sento adatto al nuovo servizio, ma perché mi fido del Padre. Fidandomi non sono mai rimasto deluso. Sappiate - ha concluso don Antonio - che un pezzo di Noale mi resterà cucito addosso, e ne sono contento”.

Le parole di don Antonio sono state carezza per tutte e tutti i presenti. La certezza che la comunità noalese può sicuramente custodire è che tutto il bene che serviva, con don Antonio, c’è stato. Domenica 2 luglio, alle 18, l’ingresso del nuovo parroco, don Sandro Dalle Fratte, accompagnato dal vescovo Tomasi.

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