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Forze vive a Mirano

Importante incontro nella Collaborazione pastorale cittadina fra gli organismi e le associazioni che operano nel campo della solidarietà. Forte il richiamo affinché questa azione non sia di supplenza rispetto alle istituzioni pubbliche

16/04/2021

Provocato da una situazione che si manifesta, giorno dopo giorno, sempre più impegnativa e conflittuale, il Consiglio della Collaborazione pastorale Miranese ha dato fiato a un’intuizione: raccogliere a convegno, in un sabato pomeriggio, i sette Consigli pastorali parrocchiali per ascoltare alcune delle forze vive del territorio che operano nel campo della solidarietà e del servizio alle persone. A che scopo? Quello di dare consistenza e “praticità” alla scelta sinodale: “Come incrementare stili di vita maggiormente evangelici”. Così, Caritas, Centro aiuto alla vita, associazione CasaMia, Acli, Assieme per vivere, sabato 10 aprile 2021 sono stati invitati nel Duomo di Mirano per condividere, con i Consigli pastorali della Collaborazione, il loro servizio, le fatiche che stanno vivendo, le carenze strutturali con le quali quotidianamente devono confrontarsi, le intuizioni che una realtà sempre più ferita sta suscitando.

Si è trattato di un pomeriggio di intensa e viva ecclesialità, nel quale si è avuta l’opportunità di cogliere come il mondo del volontariato oggi stia vivendo quotidianamente a “maniche rimboccate” e con il cuore in mano. Associazioni del territorio e i molti volontari alimentano una realtà di ascolto, di servizio, di attenzione all’altro, di disponibilità, di impegno che lasciano sorpresi.

Il ruolo delle istituzioni

Se, da un lato, questo movimento di vitalità e di generosità è da incoraggiare, dall’altro va anche sottolineato che occorre fare costantemente attenzione per non scivolare in scelte di supplenza nei confronti dell’istituzione o, nel peggiore dei casi, nel sostituirsi a essa. “Non ci stanchiamo di ripeterlo e ricordarlo: chi è responsabile del bene sociale in un territorio è e rimarrà sempre l’istituzione”, il messaggio uscito dall’incontro. Essa dovrà attrezzarsi dei giusti supporti e motivarsi con una ricchezza di contenuti e di pensiero per rispondere alle varie necessità ed emergenze con chiare e incisive progettualità. L’associazione o il volontario si collocheranno, quindi, accanto all’istituzione e in collaborazione con essa, perché il compito di rispondere alle emergenze e alle varie necessità sia sempre più efficace.

“Abbiamo bisogno di una politica - ricorda papa Francesco in «Fratelli tutti» - che pensi con una visione ampia… una sana politica, capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche…” (177); e ancora: “I politici sono chiamati a prendersi cura della fragilità dei popoli e delle persone”.

Il rapporto della Caritas, di CasaMia, del Cav, di Assieme per vivere, delle Acli evidenzia e conferma che i timori provati in questo periodo di pandemia sono fondati. Se la crisi lo scorso anno era alle porte, possiamo dire che ora ci siamo pienamente dentro e di certo non si vedono segni concreti di cambio di direzione pur con mille ristori. Le associazioni di volontariato sono, da sempre, un osservatorio privilegiato: durante questo anno di particolare difficoltà, gli operatori e i volontari di tali associazioni, hanno svolto con dedizione il loro mandato di prossimità condividendo, a nome della comunità cristiana, le difficoltà delle molte persone che hanno chiesto aiuto.

L’anno appena trascorso sembra abbia evidenziato più ombre che luci, più egoismo e paura che un necessario e auspicabile supplemento di solidarietà. Assistiamo all’emergere di atteggiamenti di rifiuto e di insofferenza, spesso in antitesi con una tradizionale e consolidata vocazione all’accoglienza propria delle nostre terre.

Alcuni dati

Alcuni dati poi fanno riflettere: nel 2020 l’azione di Caritas ha accompagnato 139 famiglie (singoli o nuclei familiari più numerosi) e ha accolto 37 “nuovi poveri”, di cui il 70% di nazionalità italiana. Durante il lockdown ha aiutato le famiglie a compilare e inviare le richieste per i buoni spesa e i contributi straordinari e aiutato il Comune a distribuirli, perché gli operatori pubblici erano in quarantena.

Il centro d’ascolto ha speso 35.000 euro per sostenere le famiglie nel pagamento di utenze, affitti, spese sanitarie, spese di avvocati e così via. Il Centro di distribuzione ha consegnato una media di 122 borse al mese per un valore annuo complessivo di 30.000 euro. Nel solo mese di marzo 2021 abbiamo distribuito 186 borse spesa, con un incremento preoccupante rispetto al 2020. In totale l’attività Caritas ha profuso 65.000 euro, provenienti dalle nostre comunità parrocchiali in assistenza a una fascia di povertà presente sul nostro territorio.

E ancora: CasaMia, associazione che opera con la famiglia e per la famiglia, operativa dal 2017 e regolarmente iscritta al registro regionale non-profit, non ha mai smesso di accogliere famiglie e persone in difficoltà e quanti venivano inviati dal Tribunale per un servizio nello “spazio protetto”. I volontari hanno contribuito inoltre, in quest’ultimo periodo, alla realizzazione di una decina di progetti con i comuni di pertinenza (Spinea, Mirano, Scorzè, Dolo, Martellago e Fiesso d’Artico). Senza dimenticare poi il grande e delicato lavoro del Cav (Centro aiuto alla vita): nei primi tre mesi del 2021 sono state accolte ben 113 mamme con storie davvero dure, strazianti e difficili da immaginare. Storie di maltrattamenti, di abbandono da parte del compagno, di disoccupazione, di solitudine, di forti disagi e di lacrime. Storie di forzature sulla donna perché abortisca, storie di allontanamento forzato dalla propria famiglia.

Un’iniziativa straordinaria è il “Progetto Gemma”: un’adozione a distanza per accompagnare la nascita e i primi mesi di un bimbo. E’ gestita dalla fondazione Vita Nova di Milano e accompagna economicamente mamme in difficoltà per 18 mesi. Queste realtà provocano le comunità cristiane e tutta la città, invocando un’azione politica responsabile di cui associazioni e volontari non possono e non devono essere “soli e supplenti”.

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