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Dall'Ac di Scorzè percorsi di cittadinanza attiva

Nel primo incontro, venerdì 18 gennaio, Damiano Caravello ha presentato brevemente la figura di uno dei cattolici simbolo della stagione di impegno in politica: Giorgio La Pira. Venerdì 25 serata sull'informazione.

Nel centenario dell’«Appello al Paese» di don Sturzo, attraverso il quale nacque il 18 gennaio 1919 il Partito popolare italiano, si moltiplicano sul territorio nazionale e locale le iniziative che hanno come tema l’impegno dei cattolici in politica. E già c’è chi auspica o presagisce la nascita di un nuovo partito cattolico che, nel sistema elettorale proporzionale vigente, possa ricavarsi uno spazio dal quale riuscire ad incidere maggiormente sulle scelte politiche.
Non sappiamo quello che sarà (se ci sarà) lo sviluppo politico del fiorire di incontri e iniziative. Ciò che invece appare più interessante è che una nuova stagione di impegno dei cattolici nella società è auspicabile per colmare il buco nero (come ha scritto domenica scorsa sul Corriere della sera Angelo Panebianco) da cui “sono schizzati fuori i tantissimi dilettanti allo sbaraglio che affollano la vita pubblica italiana, persino in posizioni apicali”. Secondo lo stesso Panebianco per tornare ad avere una classe dirigente all’altezza delle grandi sfide socio-economiche e culturali del nostro Paese, c’è solo una strada: la formazione (che lui in particolare immagina affidata a scuole, di ogni ordine e grado, di grande qualità, dove sia privilegiato il merito).
In questo contesto, anche nel territorio della nostra diocesi, assistiamo al nascere di iniziative di formazione promosse da associazioni e parrocchie. E’ il caso dell’Azione cattolica di Scorzè, nel veneziano, che ha organizzato due serate di riflessione per interrogarsi sulla possibilità di incidere nel mondo da cristiani e persone di buona volontà.
Nel primo incontro, venerdì 18 gennaio, Damiano Caravello ha presentato brevemente la figura di uno dei cattolici simbolo della stagione di impegno in politica: Giorgio La Pira, sindaco santo di Firenze, aderente all’Ac, padre costituente e uomo di preghiera. Dopo una presentazione dei punti biografici fondamentali, delle tappe importanti della sua storia, Caravello ha condiviso con i presenti la sua visione sul perché e come un cristiano debba oggi vivere il suo “stare nel mondo”, in politica, come nel lavoro e in famiglia. “Perdiamo un sacco di energie e tempo - ha rimarcato il giovane studioso - a farci domande alle quali non troviamo risposte perdendo di vista il senso, il perché del nostro essere. Oggi dobbiamo tornare a essere disposti a “dare la vita” nell’ordinario, a essere gli eroi della nostra storia. Da dove cominciare a guardare il mondo se non partendo da una sana e oggettiva lettura dei fenomeni che accadono sia a livello locale, sia a livello mondiale? La Pira cercava i “segni dello Spirito” che soffia sulla storia leggendo decine di giornali”.
E proprio ai giornali, o più in generale all’informazione, è dedicata la seconda serata, in programma sempre nella sala Gatto di Scorzè venerdì 25 gennaio, alle ore 20.30. Tocca ai giornalisti Alessandra Cecchin (nostra redattrice) ed Enrico Scotton (libero professionista) raccontare l’esperienza di cattolici impegnati nei media locali alle prese con le sfide dei social, le fake news, l’overdose informativa nei tempi del web. La serata è moderata da Lorenzo Favaro, dell’Ac parrocchiale.

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