venerdì, 22 novembre 2024
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Ztl, ecco perché la Giunta fa marcia indietro a San Francesco

Come spiega il vicesindaco e assessore alle Attività produttive, alla Mobilità e al Traffico Andrea De Checchi, si tratterà di un totale ripensamento del quadrante. Quella zona a traffico limitato creava troppa incertezza agli utenti, basti pensare che sono state staccate 18 mila multe in 9 mesi”.

La ztl a san Francesco riaprirà al traffico. Questa la decisione della Giunta comunale, che sostiene la necessità di spegnere, nei giorni lavorativi, il varco elettronico che impedisce oggi l’accesso alle vetture non autorizzate a via Campana e piazza san Vito. Protestano le opposizioni, che con la precedente Amministrazione avevano avviato la chiusura dell’area nell’ottica di pedonalizzare il più possibile il centro storico di Treviso.
Come spiega il vicesindaco e assessore alle Attività produttive, alla Mobilità e al Traffico Andrea De Checchi, si tratterà di un totale ripensamento del quadrante, con 7 nuovi stalli per la sosta breve a disco orario, massimo 20 minuti. Le rastrelliere per le bici in piazza San Vito cambieranno ubicazione e ci sarà lo spazio anche per qualche posteggio per le moto. “Verranno installati dei pannelli elettronici – ha spiegato De Checchi – che faranno chiarezza sulla possibilità che il varco sia attivo o no, quella zona a traffico limitato creava troppa incertezza agli utenti, basti pensare che sono state staccate 18 mila multe in 9 mesi”.
Il quadrante, dunque, tornerà a essere riaperto al traffico durante il giorno e nei giorni settimanali, mentre resterà chiuso di notte, dalle 22/23 alle 6, e nei weekend. “Il pannello dirà in tempo reale se il varco è attivo o meno – ha continuato il vicesindaco – e questo ci permetterà inoltre di modulare rapidamente la ztl in caso di particolari esigenze o eventi”.
A chi obietta che il futuro dei centri storici è la pedonalizzazione il vicesindaco risponde che quella di fatto non lo era: “Ci sono 7 mila residenti in centro e 6 mila permessi per il passaggio nelle ztl, di macchine a San Vito ne passano già molte, certo poi ne passeranno di più, ma per fare una ztl ci vuole un più articolato arredo urbano, un servizio di trasporto pubblico potenziato, eventi, un piano parcheggi. Tutti correttivi che andavano fatti prima di chiudere, perché un’area non avrà afflusso pedonale solo per l’allontanamento dei veicoli. Ora però non possiamo più perdere molto tempo rischiando di lasciare l’area senza risolvere il problema, i negozianti hanno calato i fatturati”. A chi lo accusa di allontanare il turismo da piazza San Vito, De Checchi risponde che è necessario rendere “accattivante tutta la città per il turista e lo si fa attraverso le grandi mostre, con l’aiuto dell’aeroporto, non è certo la viabilità che genera turismo, il turista non percepisce l’apertura delle ztl. Si tratta di provvedimenti di viabilità quotidiana e parlare di turismo è ridicolo e banale”.
Non ci sono dati sul passaggio quotidiano di auto nella ztl in questione. Il solo dato accessibile è del 2017 e contava il passaggio di 2.600 vetture al giorno all’interno di tutta l’area limitata al traffico del centro, mentre prima della chiusura i passaggi erano circa 4.500. Non verranno invece toccate le altre zone a traffico limitato, che sembrano funzionare meglio. Né riaprirà al traffico piazza Rinaldi, ormai lontano il ricordo del parcheggio e definitiva la sua trasformazione. L’Amministrazione sta pensando solo di uniformare gli orari di chiusura notturna di via Manin con quella di via Campana. Infine, forse, verrà leggermente rivista la mobilità a San Leonardo, ma su questo non c’è ancora nulla di certo.

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