giovedì, 17 ottobre 2024
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Viabilità, ecco la "nuova" strada Ovest

Gli interventi sarebbero finanziati da soggetti privati, in cambio della possibilità di un sostanziale potenziamento delle funzioni commerciali, “anche per grandi strutture e preferibilmente attraverso parchi commerciali”.

Viale della Repubblica, chi è di Treviso lo sa, è uno dei punti di maggior traffico della città. Durante l’ora di punta è facile rimanere imbottigliati in attesa dei tanti semafori presenti lungo tutta l’arteria. La situazione, secondo una ricerca sui flussi di traffico realizzata per conto di Confartigianato Marca Trevigiana da Sergio Maset di Idea Tolomeo, potrebbe addirittura peggiorare con l’apertura della superstrada Pedemontana. Sembra infatti che tutti i mezzi pesanti che orbitano attorno alle attività commerciali e industriali di Treviso potrebbero essere convogliati sul casello di Povegliano, il più vicino alla città, andando ad appesantire il traffico su strada Ovest e su vie minori, come Santa Bona vecchia e via San Pelajo. Per risolvere il problema si è proposto di incentivare l’utilizzo da parte dei tir di altri caselli, ma la cosa sembra difficilmente praticabile.
Intanto per snellire il flusso di veicoli sulla strada una cosa importante sarebbe la realizzazione di alcune rotatorie, che eliminino le code dovute ai semafori.
L’idea c’è da tempo e ora è inserita nel piano degli Interventi del Comune che approderà a palazzo dei Trecento il 13 e 14 marzo. Il PI dovrà poi essere approvato, ma solo dopo le fasi di pubblicazione (a 30 giorni dal Consiglio), delle osservazioni (30 giorni) e delle controdeduzioni. Dunque non prima delle elezioni amministrative di maggio. Il piano triennale 2018-2020 prevede “le rotatorie in viale della Repubblica in corrispondenza degli incroci con via San Pelajo e strada delle Corti” e la “riqualificazione del sistema del commercio e produttivo” della stessa area.
Più nel dettaglio del progetto entrano i quotidiani locali che parlano della riqualificazione di tutto il tratto che va dal confine con Villorba fino all’incrocio con via San Pelajo, con quattro rotonde, arterie di collegamento alle aree commerciali e piste ciclabili. Chi paga? I privati naturalmente. In cambio la possibilità di un sostanziale potenziamento delle funzioni commerciali, “anche per grandi strutture e preferibilmente attraverso parchi commerciali”.
Due rotatorie, come già detto dovrebbero essere realizzate lungo l’arteria all’altezza dei semafori che regolano l’intersezione con via San Pelajo e strada delle Corti, le altre due sul rettilineo che da via Ellero porta al semaforo di via Fontane.
Il processo avverrà a stralci, ma il primo, per riqualificare l’area dell’incrocio della pizzeria da Pino, potrebbe già avere un finanziatore: la Victoria srl, proprietaria di tutti i terreni tra viale della Repubblica e il polo scolastico dell’Itis Fermi: 37 mila metri quadri. L’azienda ha il permesso per edificare 9 mila 300 metri cubi di residenziale, 2000 metri quadrati di commerciale e direzionale e 19 mila di verde pubblico. In cambio darà la rotonda, l’illuminazione e i servizi.
Lavori di rigenerazione urbana in cambio di spazi commerciali e permessi più snelli. Sembra questo il futuro del finanziamento dei lavori pubblici, visto anche il progetto presentato all’amministrazione di Casier dall’azienda Setten per trasformare i novemila metri quadri dell’ex Metalcrom nell’ennesimo centro commerciale a ridosso delle porte della città. Il piano prevede anche la sistemazione dell’incrocio tra il Terraglio e via Pindemonte, la strada dietro al cimitero di san Lazzaro, con una rotonda disassata rispetto all’arteria principale e la riorganizzazione delle corsie di marcia.
La minaccia dell’apertura di nuovi parchi commerciali fa infuriare Ascom, che da anni si batte per incentivare le attività del centro storico. “C’è poco da commentare – ha dichiarato il presidente di Ascom Renato Salvadori –; la situazione è complicata e ciò accade quando soggetti diversi non riescono a parlare tra di loro. I Comuni hanno il problema dei buchi neri e gli investitori quello di potenziare la presenza sul territorio per compensare il calo dei consumi, così nascono dei pasticci. Persino uno studio degli studenti di una classe quarta dell’Istituto Riccati lo può confermare: i ragazzi hanno condotto una ricerca durante il periodo di alternanza scuola lavoro e i risultati confermano un eccesso di offerta sulla domanda. Il modello di crescita, sviluppo e consumo sta cambiando, la risposta non può continuare a essere solo l’investimento nella grande distribuzione. Inoltre, se si aprono strutture di grandi dimensioni che vanno a rompere gli equilibri, bisogna che queste almeno garantiscano nuova occupazione sul lungo periodo”. A supportare i commercianti anche Federconsumatori Veneto che commenta con le parole del presidente Marcello Criveller: “Così vengono soffocati i piccoli negozi che rappresentano spesso l’ultimo baluardo per la vita dei piccoli borghi e paesi”.

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