Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Treviso, commercianti in piazza. Dal Comune un aiuto alle imprese
La manifestazione, a cui si sono uniti una cinquantina di partecipanti delle più disparate categorie, tra cui orchestrali, antiquari, commercianti, baristi, ristoratori, gestori di discoteche, lavoratori dello spettacolo, è coordinata dalla rete AgiamoAdesso che ha organizzato gli eventi in diverse città italiane. La Giunta comunale ha approvato una misura che, attraverso un contributo di 200mila euro ai consorzi che fanno da garanti per il credito a industria, commercio e artigianato, è volta a generare investimenti fino a 2,5 milioni di euro per sostenere imprese e partite iva.
Lo scorso quattro maggio imprese e partite iva trevigiane sono scese in piazza dei Signori a Treviso per un flash mob di sensibilizzazione sulla situazione di difficoltà che stanno vivendo a causa delle chiusure forzate dovute alle necessità di contenimento del virus.
La manifestazione, a cui si sono uniti una cinquantina di partecipanti delle più disparate categorie, tra cui orchestrali, antiquari, commercianti, baristi, ristoratori, gestori di discoteche, lavoratori dello spettacolo, è coordinata dalla rete AgiamoAdesso che ha organizzato gli eventi in diverse città italiane.
Fra gli organizzatori trevigiani, Michela Sostero e Francesco Li Volsi, antiquari, Walter Vesco barista, Giovanna Maccarrone commerciante e il gioielliere Nicolò De Polo, già presidente di Rivivere Treviso.
Gli esercenti, provati in primo luogo dalla crisi economica e poi da questa nuova emergenza, hanno chiesto dialogo con le istituzioni per un confronto diretto sulle necessità delle attività; esenzione dal pagamento delle tasse per un anno, comprese quelle per le utenze; contributi a fondo perduto; manovre fiscali ed economiche a sostegno delle partite iva e delle pmi; sostegno al lavoro e alle famiglie; maggiore autonomia delle regioni e la riduzione dello stipendio dei parlamentari, eliminazione di pensioni d’oro e vitalizi.
Poi si sono rivolti alle istituzioni locali, rappresentate del sindaco Mario Conte presente in piazza, sollecitando la riduzione dei tributi per l’asporto rifiuti e dei costi dei parcheggi anche nel futuro, per favorire le visite in città, la collaborazione con gli assessori al Turismo e alle Attività produttive per creare insieme nuove iniziative atte alla ripresa; chiarezza sulle sanificazioni e misure di sicurezza delle attività.
Il sindaco è intervenuto per richiamare all’unità e al senso di comunità e per ribadire la necessità di ripartire in fretta senza nascondere le difficoltà del Comune: “Siamo preoccupati, stiamo facendo tutto quello che possiamo, ma se salta il bilancio comunale salta tutto, saltano i servizi ai cittadini, non è una partita che si esaurirà presto e non possiamo farcela da soli, porteremo le richieste di risposte certe e immediate sul tavolo del Governo mentre, come Amministrazione, faremo il massimo per sgravare da ulteriori oneri”.
Il 5 maggio, poi, la Giunta comunale ha approvato una misura che, attraverso un contributo di 200mila euro ai consorzi che fanno da garanti per il credito a industria, commercio e artigianato, è volta a generare investimenti fino a 2,5 milioni di euro per sostenere imprese e partite iva.
Il flash mob si è concluso con il Silenzio, in ricordo delle vittime della pandemia e anche di tutti coloro che al momento sono schiacciati dalle difficoltà economiche, e con l’inno di Mameli.
Nei giorni scorsi anche Confcommercio Treviso si era mobilitata per dare voce alle categorie produttive che ancora non possono riaprire. Tutte le Ascom del Veneto hanno inviato una lettera ai prefetti e al Governo a nome delle 50 mila imprese del terziario veneto in cui chiedevano “certezza e risorse”.
“Il commercio - si legge nella lettera - senza mettere in discussione le misure e i protocolli di sicurezza che riguardano tutti i settori, ha posto con chiarezza tutte le incongruenze dell’ultimo decreto che, di fatto, mina nel profondo la funzione sociale delle reti del commercio al dettaglio e crea disuguaglianze tra categorie economiche a parità di rischio e di flussi di pubblico. Non solo, Confcommercio non tace nemmeno il rischio di infiltrazioni criminose, le difficoltà di accesso al credito, gli spaventosi cali della ristorazione e del turismo e chiede ai prefetti un coinvolgimento attivo nel riconoscere contributi, esenzione dalle imposte locali, indennizzi a fondo perduto, sostegno nell’alleggerimento della burocrazia, e soprattutto un approccio per aiutare le imprese con la giusta flessibilità”.
“I prefetti - ha concluso Federico Capraro, presidente Ascom Confcommercio Treviso - hanno una funzione determinante per lo svolgimento corretto delle attività: ora è necessario che ci aiutino”.