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Protocollo di collaborazione tra Cittadinanzattiva e Casa circondariale di Treviso

L'intesa consentirà ai volontari la messa in atto di alcuni progetti culturali e di un servizio di consulenza, orientamento e informazione su tematiche della sussidiarietà e del welfare, pubblico e sociale.

Cittadinanzattiva, Associazione di promozione sociale che si occupa dei diritti delle persone, e la Direzione della Casa Circondariale di Treviso, hanno sottoscritto un Protocollo di Collaborazione che consentirà ai volontari di Cittadinanzattiva - in accordo con la Direzione del carcere - la messa in atto di alcuni progetti culturali e di un servizio di consulenza, orientamento e informazione su tematiche della sussidiarietà e del welfare, pubblico e sociale. Un accordo che riguarda sia le persone detenute, che le loro famiglie.
I servizi erogati sono a titolo gratuito, su richiesta dei diretti interessati.

Cittadinanzattiva ha come missione sociale quella di promuovere l'attivismo dei cittadini a tutela dei propri diritti, con particolare attenzione alle persone in condizione di debolezza e fragilità sociale. Opera in base all'articolo 118, IV comma, della Costituzione italiana, il quale impone a tutti gli Enti territoriali di favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Nello specifico, Cittadinanzattiva si occupa di politiche per la salute pubblica, di giustizia per i diritti, di scuola e di cittadinanza europea. Inoltre, è attiva in alcune reti sociali del volontariato, della riforma delle Istituzioni, della loro trasparenza amministrativa e gestionale, della lotta alla corruzione e agli sprechi.

"In particolare - spiegano da Cittadinanzattiva Treviso - oltre ad occuparci di 'giustizia per i diritti' a livello nazionale, qui nella Marca trevigiana la nostra associazione si interessa della comunità locale e di quella regionale. In questa dimensione, da tempo la nostra struttura territoriale trevigiana si cura, tra le altre cose, anche di Giustizia riparativa. Negli scorsi anni abbiamo definito uno specifico progetto sul tema (Civitas 27); contemporaneamente, Cittadinanzattiva è sempre stata attiva in un gruppo di lavoro di associazioni operanti nella Marca trevigiana e del Ministero di Giustizia. Questo gruppo ha recentemente presentato un manifesto che affronta il problema della Giustizia riparativa. A sostegno di questo, vi è una rete diffusa di persone e organizzazioni che operano.
Sempre qui, nella Marca trevigiana, nel tempo di Quaresima 2022, Cittadinanzattiva, assieme alla Libreria Paoline, ha realizzato il progetto 'il caffè sospeso', sulla scia del più noto e diffuso caffè napoletano. In questo caso il 'sospeso' si riferiva ai libri, nuovi, che i cittadini hanno donato alle persone ospiti in carcere a Treviso. I libri raccolti sono stati ben 127; ognuno conteneva una personale dedica della persona che donava. Nell'accordo appena stipulato con il carcere si continuerà su queste idee legate alla conoscenza e alla diffusione della cultura, sia nazionale che locale".

La Casa Circondariale di Treviso, comunemente conosciuta come carcere, è la struttura territoriale del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria); svolge il compito previsto, affidatogli dalle leggi e dalla disposizioni ministeriali, relative al trattamento dei detenuti e degli internati. Per il direttore della Casa Circondariale di Treviso, Alberto Quagliotto, questo accordo oltre ad avere una ricaduta concreta sulla qualità della vita delle persone detenute - sotto il profilo della elevazione culturale e delle iniziative che verranno poste in essere – assume anche e principalmente un significato di alto valore morale, in quanto segna una qualificata presenza della società esterna all’interno di un mondo che poco si conosce, ma rispetto al quale molto si giudica, con giudizi, quasi sempre, declinati su opposti estremi.

Giancarlo Brunello, coordinatore dell'Assemblea territoriale di Cittadinanzattiva Treviso, in merito al Protocollo con il carcere ha aggiunto: "E' un accordo per una collaborazione importante sui temi dell'informazione sociale e per iniziative di carattere culturale, che permettano ai cittadini di Treviso e alla comunità carceraria della Casa Circondariale di scambiarsi esperienze e idee. Il carcere di Treviso è fisicamente dentro il cuore della città, in qualche modo convive con le nostre vite, malgrado le regole di sicurezza. Quindi un dialogo reciproco, con tutte le garanzie di sicurezza previste dalla legge e dalla Carta dei Diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati (DM del 5 dicembre 2012), in qualche modo potrà valorizzare la capacità delle nostra comunità di socializzare. Sarà questo un beneficio utile a tutti, nessuno escluso".

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