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Per gli Invisibili al Comunale

Martedì sera, il 21 marzo, il teatro Comunale Mario del Monaco ha ospitato lo spettacolo “Orti invisibili”. Sette grandi artisti trevigiani si esibiscono per beneficenza, coordina Marco Paolini

Secondo step di un progetto più ampio, lo spettacolo andato in scena al Comunale il 21 marzo ha raccolto 16 mila euro da destinare al progetto di orti sociali sviluppato da fondazione Centro della famiglia e comunità di sant'Egidio con la collaborazione del comune di Treviso che ha messo a disposizione il terreno che sarà coltivato da persone senza dimora e altri cittadini in difficoltà.

Sul palco sette grandi artisti trevigiani: Marco Paolini, Silvia Bugno, Giulio Casale, Tolo Marton, Mario Brunello, Mirko Artuso e Domenico Santonicola.

Gli artisti hanno presentato, a titolo gratuito, ognuno una performance tratta dal proprio repertorio. Trait d'union Marco Paolini che lega le esibizioni con divertenti siparietti sul tema degli orti e della coltivazione in tre delle quattro stagioni dell'anno: si parte dall'inverno, fino all'estate, quando il pubblico impara divertito cos'è una “gombina di terra inconcolata” (quelle dove si coltivano gli asparagi). Sul palco con lui alcuni agricoltori e allevatori della zona. Chiude le stagioni Mirko Artuso con un monologo sull'autunno, la stagione in cui si prepara il concime: “Mi hanno assegnato una gran bella stagione” scherza l'attore e regista trevigiano.

Le esibizioni degli artisti sono aperte dal cantante, attore e scrittore Giulio Casale, che, chitarra e voce, tra una ballata di De André e un pezzo di Gaber, emozionatissimo per il ritorno su un palco da cui mancava dal 1995, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Le idee si confrontano, non si scontrano. Due civiltà si parlano, è quando manca la civiltà che nascono i problemi”. L'artista, come anche Paolini, è rimasto lontano dalla città per 20 anni, a causa delle divergenze con la vecchia Amministrazione comunale. Seguono la performance di danza contemporanea dedicata al rapporto con la natura di Silvia Bugno e Domenico Santonicola e le note del violoncello di Mario Brunello.

A chiudere lo spettacolo Marco Paolini, accompagnato dalle note rock e country del chitarrista di fama internazionale Tolo Marton. Paolini, in un monologo di forte intensità, rivisita il viaggio di Ulisse, vagabondo per antonomasia, viaggiatore in balia del fato, sospinto da una parte all'altra del Mediterraneo per volere degli dei. Un viaggio, quello di Odisseo, compiuto anche da Enea, che però è destinato a prosperare in Italia dando vita ad una stirpe che avrà ricchezza e fortuna, mentre Ulisse è destinato a rappresentare un mondo altro, fino all'approdo, sotto le sembianze di mendicante, nella sua amata Itaca dove i Proci fanno il bello e il cattivo tempo in casa sua. “Chi ha orecchie per intendere intenda” sembra dichiarare tra le righe Paolini che sceglie non a caso un'opera che leggenda vuole fosse narrata da un cantore mendico e cieco.

In vendita all'uscita del teatro anche il libro “Invisibili”, pubblicato nel novembre scorso. L'opera contiene le storie di alcuni senza dimora raccolte da diversi autori trevigiani ed è presentato da Moni Ovadia. Inoltre, sempre per raccogliere fondi per il progetto, i ragazzi del liceo artistico di Treviso hanno messo all'asta le proprie opere d'arte, per cui si poteva fare un'offerta alla conclusione dello spettacolo.  

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