Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Park Vittoria: serata di confronto aperta alla cittadinanza
Era una sala gremita di persone quella che ieri, giovedì 29 febbraio alle 20.45, ha accolto l’inizio della serata “No Park Vittoria!” organizzata dalla coalizione di centrosinistra del Comune di Treviso (Treviso Civica, De Nardi Sindaco, Europa Verde, Coalizione Civica per Treviso, Partito Democratico e Volt). Tutti e 200 i posti dell’auditorium di Santa Caterina erano occupati e molte persone hanno assistito in piedi alle relazioni degli esperti presenti e allo scambio di idee tra cittadini.
A seguito di una breve introduzione da parte delle liste sulle proprie ragioni del no alla realizzazione di un parcheggio sotto la centralissima piazza Vittoria, il microfono è passato ad Adriana Vigneri, docente di diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari Venezia ed ex sottosegretaria agli Interni. La professoressa ha ripercorso l’iter burocratico del progetto, avviato nel 2001 e giunto con diverse evoluzioni alla decisione odierna di dare il via ai lavori. Il parcheggio sarà realizzato da Parcheggi Italia – vincitrice della gara nel 2001 – scavando circa 12-15 metri di profondità sotto Piazza della Vittoria per ricavarne 430 posti auto a circa 2,50 euro l’ora; il costo dell’opera si aggira attualmente sui 33 milioni di euro e Parcheggi Italia ne avrà la gestione per 60 anni. E proprio la lunga concessione è stato uno dei punti più discussi della serata, perché sei decadi sembrano un periodo molto lungo, ancora di più in un tempo in costante evoluzione come quello di oggi: “Rischiamo di fare una cosa lunga, costosa e complicata e di vederla un giorno, per chi sarà ancora vivo, vuota. Che cosa ne faremo di quello scatolone?” si chiede la dottoressa Vigneri.
Sulla realizzazione tecnica del progetto è invece intervenuto l’ingegnere Giovanni Negro, ex Presidente della Commissione urbanistica, che ha illustrato ai presenti le fasi di realizzazione di un multipiano interrato e le tante insidie che possono interessarlo, soprattutto legate alla delicata e fitta rete di falde sotterranee ma anche il tema della lesione dei palazzi storici della zona. E poi sfodera una serie di calcoli a descrivere il “disturbo” di questo cantiere (11.500 transiti di automezzi per le vie del centro, tanto per dirne una, vale a dire ogni 16 minuti per 18 tonnellate di CO2 emesse) e della mobilità che deriverà dal nuovo parcheggio (in termini di traffico e smog) rispetto a un multipiano fuori mura.
Perché proprio di questo si tratta: le opposizioni sono compatte nella proposta di multipiani fuori terra esterni al centro storico. “Treviso ha bisogno di parcheggi” spiega Vigneri “il punto è farsi venire delle belle idee, idee giuste”. Ripensare il Dal Negro e il Miani, collettarli con passerelle e navette elettriche, ma anche edificare (“con meno di metà della spesa”, riporta l’ingegnere Negro) all’ex Telecom o all’ex Palazzo delle Poste. Su quest’area in particolare, comoda perché vicino alla ferrovia, viene illustrato al pubblico dall’ingegner Tomaso Longo per “Coalizione Civica per Treviso” il progetto – con tanto di render – di un multipiano fuori terra da 400 posti che utilizzerebbe gli edifici preesistenti e che costerebbe circa 10 milioni, contro i 33 (ad oggi) del Park Vittoria.
La parola passa poi ai presenti, cittadini e cittadine, giovani e meno giovani. Diverse le istanze presentate: il timore del lungo protrarsi dei lavori e dei suoi costi ambientali, i dubbi sull’effettiva risoluzione del problema parcheggi (soprattutto per i residenti e i pendolari, per i quali sembra non siano previsti abbonamenti), la preoccupazione per la lesione delle case e per la conservazione del monumento, e anche la perplessità sull’effettivo vantaggio per gli esercenti della zona: “Chi è in affitto se ne andrà appena cominceranno a scavare” spiega Elisabetta Lucchiari, titolare dell’agenzia viaggi di Piazza Vittoria e rappresentante dei commercianti della piazza, in controtendenza rispetto al parere positivo all’opera dichiarato da Ascom-Confcommercio, “Abbiamo fermato questo progetto nel 2008, possiamo farlo ancora”. Infine non sono mancati appelli all’autocritica: “Perché i trevigiani non usano il Dal Negro?” si chiede un cittadino di recente adozione, “A me sembra che i trevigiani siano pigri e che non siano disposti di fare 400 metri a piedi per raggiungere il centro. Non sono d’accordo con il park Vittoria, ma credo che ci sia una mentalità che debba cambiare, nell’amministrazione ma anche nei cittadini”.
Per i cittadini e le cittadine interessate, il prossimo appuntamento dal fronte del “no” sarà mercoledì 6 marzo alle 20 alla sala Frate Sole del Convento di San Francesco con Italia Nostra.