giovedì, 03 ottobre 2024
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Inquinamento dell'aria: a Treviso la situazione non migliora neanche nell'anno della pandemia

Ancora una volta Treviso si ritrova nella top 5 delle città più inquinate d'Italia, per quanto riguarda il Pm10, quinta per numero di giorni consecutivi di sforamento del limite e sesta considerando la media annuale

“Il rapporto Mal’Aria di città diffuso ieri da Legambiente nazionale – spiega Fabio Tullio dei circoli Legambiente del trevigiano – analizza i dati delle polveri sottili registrati dalle centraline urbane di tutti i Comuni capoluogo d'Italia. Il rapporto ha esaminato i due parametri di legge: il numero di giorni di superamento del valore limite, prendendo in considerazione le stazioni di rilevamento che ne ha registrati di più, e le medie annuali. Per quanto riguarda il primo parametro la nostra città risulta quinta con 80 giorni fuorilegge, dopo Torino, 99; Venezia, 88; Padova, 84; e Rovigo, 83. Per quanto riguarda il secondo, il dossier Mal'Aria ha incrociato le medie di tutte le centraline urbane. Su 60 città che registrano una media annuale superiore a quanto indicato dall’Oms, Treviso risulta terza a pari merito con Venezia, con 33 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria, dopo Padova, Rovigo e Milano con 34 e Torino in testa con 35”.

“Per uscire dalla logica dell'emergenza e per ridurre l'inquinamento nelle nostre città sono molte le misure da adottare: il dossier Mal'Aria ne elenca 16. E’ necessario incrociare due temi cruciali come la mobilità e l'uso dello spazio pubblico, che insieme ad interventi riguardanti altri settori, come riscaldamento domestico, industria e agricoltura, porteranno benefici immediati e duraturi”

Un’azione concreta potrebbe partire dalla revisione della politica della sosta: è noto che i parcheggi in centro attraggono traffico che altrimenti non attraverserebbe la città, ma si continua a insistere su quelli e non sui parcheggi scambiatori. Bene il ventilato ripristino della ztl, la sua estensione e la pedonalizzazione del centro, ma si dia subito un segnale importante.

Altri interventi attuabili rapidamente – insistono i circoli Legambiente della provincia - di contrasto allo smog e capaci di garantire una mobilità anti Covid, riguardano il potenziamento della ciclabilità.

Stiamo collaborando assieme a molte associazioni locali per promuovere la mobilità sostenibile. Andrebbero realizzate ampie aree a “ciclabilità diffusa”, in sicurezza e dotate di segnaletica orizzontale e verticale. Tra i progetti già previsti dal Comune c'è la Ciclopolitana: si tratta di tredici potenziali assi ciclabili forti che attraversano la città nelle varie direzioni. Questi andrebbero messi in totale sicurezza, protetti dalle auto, risolvendo alcune grosse criticità come le numerose interruzioni e i tratti misti condivisi con i pedoni, sviluppando inoltre i collegamenti con i quartieri attualmente non considerati nel progetto (Sant’Antonino/Chiesa Votiva e Canizzano/Sant’Angelo). Andrebbe infine incentivato l’utilizzo di queste linee attraverso una serie di iniziative per portare sempre più persone in bicicletta, in particolare lungo i tragitti casa-scuola e casa-lavoro; grande attenzione va posta alle zone scolastiche e alla mobilità autonoma dei ragazzi. A inizio gennaio sulla stampa locale abbiamo letto dei primi interventi del Comune riguardo alla prima linea della Ciclopolitana. Confidiamo nell’avvio dei lavori nell’intera rete”.

Ulteriore riflessione di Fabio Tullio rispetto al futuro impatto dei due maxi poli logistici previsti a Casale sul Sile e Roncade: “Scelte incomprensibili, in totale contrasto con gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento regionali e della riduzione di traffico. Interventi così impattanti non possono essere lasciati in mano ai Comuni: la Regione dovrebbe individuare aree industriali dismesse da riqualificare, collegabili con la rete ferroviaria, con l’obiettivo di disincentivare il traffico su gomma e il consumo di suolo”.

Gli ultimi 10 anni

Negli ultimi 10 anni Legambiente ha monitorato a livello nazionale il Pm10: su 67 città che almeno una volta hanno superato il limite di legge annuale 19 lo hanno superato tutti gli anni. Treviso è tra queste ultime: una malata cronica di inquinamento. Ha superato i limiti giornalieri di Pm10 tutti gli anni, 10 volte su 10. Infatti in questi 10 anni ha collezionato più di due anni di giornate fuorilegge: quasi 800 giorni totali.

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