sabato, 16 novembre 2024
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Emergenza abitativa, botta e risposta tra Lega e Manildo

Caner: sessantadue alloggi popolari su 91 a Treviso assegnati in emergenza abitativa (la quasi totalità a extracomunitari), superando di gran lunga la soglia consentita dalla Regione. Manildo: numeri simili alla Giunta precedente, i problemi sono colpa della Regione.

Sessantadue alloggi popolari su 91 a Treviso assegnati in emergenza abitativa (la quasi totalità a extracomunitari), superando di gran lunga la soglia consentita dalla Regione. Il capogruppo leghista Federico Caner è partito da questo dato per presentare una interrogazione a risposta immediata rivolta alla Giunta Zaia, chiedendo di intervenire presso Ca’ Sugana per bloccare ogni ulteriore deroga, a tutela dei cittadini regolarmente in graduatoria che da anni attendono una casa popolare.

“Scorrendo la lista dei contratti di edilizia residenziale pubblica stipulati da gennaio a ottobre 2014 a seguito dell’assegnazione da parte del Comune di Treviso – dichiara Caner -, si nota facilmente come il 68,13% degli stessi sia in regime di emergenza abitativa, a fronte di una aliquota massima del 15% fissata dalla legge regionale 10/1996. In questo modo gli assegnatari “d’emergenza”, quasi tutti extracomunitari e nomadi, hanno scavalcato i legittimi aspiranti già in lista, sottraendo loro il godimento di un sacrosanto diritto alla casa. La Regione non ha mai autorizzato il Comune a scavalcare la legge vigente, ed è per questo motivo che chiedo alla Giunta se intenda intervenire presso Ca’ Sugana per bloccare ogni ulteriore iniziativa in deroga alle graduatorie esistenti, riavviando le assegnazioni a chi ne è legittimato”.

“Le case popolari debbono spettare ai trevigiani, che negli anni le hanno pagate con le loro tasse – conclude Caner -. Quanto stanno facendo il sindaco Manildo e l’assessore Manfio è illegittimo. E mi chiedo: quali sono le emergenze abitative improcrastinabili che hanno causato a Treviso il superamento dell’aliquota massima consentita dalla legge regionale? Lo sanno Manildo e Manfio che riunire nei condomini popolari così tante situazioni di emergenza abitativa, quindi per sé stesse problematiche, rischia di causare ghetti in aree della città ad alta concentrazione residenziale?”.

Dura la replica del sindaco Manildo: “Il capogruppo della Lega Nord Federico Caner ha davvero a cuore l'emergenza abitativa creata dalla legge regionale o invece sta solo strumentalizzando i dati per trovare spazio personale sui giornali? – è questa la domanda che il primo cittadino di Treviso Giovanni Manildo pone con decisione davanti all’interrogazione presentata dal consigliere leghista -  La verità è che proprio la Regione, attraverso l’Ater, è tra gli enti chiamati a gestire l’emergenza. E invece ancora una volta il governatore e i suoi consiglieri trasferiscono il problema sui comuni che devono fare i conti, oggi più che mai, con i tagli e gli effetti della crisi economica.  A Treviso la situazione è ben lontana da quella dipinta dal capogruppo: in un anno le assegnazioni definitive di alloggi popolari per emergenza sono state al massimo sette e tutte rispettano la legge regionale. Se poi la Regione non considera ‘attuali’ i criteri della normativa allora è bene che inizi a lavorarci visto che l’ultima modifica risale 1996. Se poi Caner – continua Manildo - vuole strumentalizzare i dati mettendo insieme assegnazioni temporanee e definitive solo per far parlare di sé allora la questione è un’altra. So per certo che dal 2010 la percentuale di alloggi assegnati da parte del Comune in regime di emergenza abitativa ha toccato punte del 65 per cento nello stesso anno fino ad arrivare al 75 per cento nel 2013. Le percentuali degli anni scorsi vanno dunque ben oltre il 68 per cento di cui parla il consigliere leghista.  Non ricordo però di interrogazioni sul tema in Regione. Forse perché ad amministrare il territorio c’era una giunta dello stesso segno politico. Temo che con questi interventi si cerchi di distrarre l’attenzione dei cittadini dal fatto che invece Ater, oggi a guida leghista, ha una pesante responsabilità nell’amministrazione degli alloggi per la quale, secondo convenzione, riceve dal Comune una somma piuttosto consistente. Ci chiediamo infine se i finanziamenti dati negli anni scorsi dalla Regione ad Ater avrebbero potuto avere migliore destinazione piuttosto che essere utilizzati per coprire il deficit del “Progetto Casa” presieduto dal vice presidente Fanton, che per ben tre anni ha avuto il bilancio in perdita”.

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