Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Costruire la Treviso di domani con un percorso partecipato
Prosegue il lavoro dell’Amministrazione comunale per la progettazione di una Treviso più aperta, verde e sostenibile. E’ stato, infatti, presentato in questi giorni il Documento del sindaco, che definisce le linee guida del Piano degli interventi urbanistici e cui l’assessore Andrea De Checchi si sbilancia a riconoscere “caratteristiche epocali rispetto alla tradizione in materia urbanistica”. Grazie all’intenso operato di tecnici degli uffici comunali e un processo di partecipazione aperto alla cittadinanza, il Piano degli interventi ridisegnerà la città da oggi ai prossimi 25 anni.
Il percorso. Il Documento del Sindaco apre un lavoro di messa a punto di una nuova variante al Piano degli interventi approvato nel 2019, ovvero a quello strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio cittadino. Questo percorso, che durerà circa un anno, inizierà con una prima fase partecipativa aperta a privati cittadini e cittadine, ma anche associazioni e altri portatori d’interesse, che potranno inviare fino a fine settembre le proprie proposte e richieste strettamente circoscritte nell’ambito delle cinque linee guida delineate dal documento del sindaco. In seguito si apriranno le fasi di osservazioni e contro osservazioni fino alla finale approvazione e pubblicazione della variante al Pi.
Le linee guida ambientali. Il documento si basa su cinque punti cardine. In primo luogo la riclassificazione delle aree, soprattutto quelle aventi pregio ambientale, che attualmente hanno una destinazione urbanistica poco consona al loro valore ambientale, storico o artistico che sia. In particolare l’attenzione è rivolta alle aree ricomprese nel Parco dello Storga, di fatto polmone verde della città e crocevia di corsi d’acqua, che sarà d’ora in poi considerato tale anche da un punto di vista della progettazione urbanistica e non vedrà più proposte e interventi non coerenti con il suo essere parco. Inoltre, la variante sarà anche occasione per verificare la destinazione urbanistica degli immobili tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/04), indirizzando la puntuale tutela monumentale verso meccanismi di salvaguardia; in altre parole, si punta ad aumentare o diminuire le protezioni urbanistiche sugli edifici in base alla reale necessità, sempre nell’ottica della valorizzazione ambientale. Terzo elemento, molto tecnico, la correzione degli errori cartografici.
Le linee guida sociali. Il quarto e quindi punto vedono la congiunzione degli interessi squisitamente ambientali con quelli sociali. La variante opererà nell’ottica di offrire nuove agevolazioni per l’abitare, di fatto sviluppando un nuovo piano di edilizia popolare per dare risposta di residenzialità al ceto medio, favorendo in particolare famiglie e giovani coppie. Si punterà, inoltre, all’introduzione di misure per l’edilizia convenzionata e per ampliare il grado di inclusione sociale delle persone disabili, con la cosiddetta progettazione universale. L’ipotesi è quella di prevedere premialità a coloro che decidono di costruire residenze convenzionate, anche con il recupero di edifici esistenti non più utilizzati; incentivi (economici e volumetrici), semplificazioni e correttivi che rendano più agevole l’attuazione degli interventi da parte dei cittadini e di tutti gli operatori economici, con il miglioramento delle prestazioni di accessibilità negli edifici nuovi ed esistenti. La volontà è quella di ridurre la distanza tra centro storico e quartieri periferici, e in questo un ruolo importante lo gioca anche la mobilità: si prevede, quindi, l’implementazione del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) nell’ottica di un miglioramento dei collegamenti e della mobilità integrata.