La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
"Catturati dalla rete": scuola sociopolitica a Sant'Agnese
“Catturati dalla rete. Limiti, opportunità e pericoli nella rivoluzione digitale” è il titolo del consueto appuntamento di formazione sociopolitica promosso dalla parrocchia, dall'Ac e dal Meic. Si inizia il 1° febbraio.
“Google, Yahoo, Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp, Amazon, tante facce del variegato e mutevole mondo di Internet e dei social network, che vogliamo esplorare nei quattro incontri che la Scuola di formazione sociale di S. Agnese propone per il suo percorso 2018”. Lo scrivono i promotori dell’ormai tradizionale appuntamento cittadino di formazione al sociopolitico: parrocchia di S. Agnese, Azione cattolica, Meic. Gli incontri, che prendono il via il 1° febbraio al collegio Pio X, sono intitolati: “Catturati dalla rete. Limiti, opportunità e pericoli nella rivoluzione digitale”.
Si legge nel pieghevole che presenta l’iniziativa: “A partire dagli anni Novanta del secolo scorso la rete e i social hanno trasformato il modo di comunicare, informare, conoscere, studiare, lavorare, relazionarci, persino di comprare; e molto, anzi sempre di più, è il tempo che trascorriamo in loro compagnia. Mezzi dalle straordinarie potenzialità dove reperire velocemente informazioni, ottenere risposte; dove chiunque, e senza controlli, può inserire e far circolare notizie, vere o anche false; luoghi d’incontro e scambio, vere e proprie piazze virtuali, ma anche vetrine dove raccontare e, spesso, esibire noi stessi e la nostra vita”.
La facilità di accesso e di utilizzo “crea in noi l’illusione di una piena e consapevole padronanza della rete. Ma, forse, è solo un’illusione: una grande, collettiva illusione. Di fatto, anche in questo universo si giocano poteri e interessi ben precisi: quali logiche li governano? Insomma, fino a che punto siamo consapevoli dei mezzi di cui disponiamo? Sappiamo distinguerne pregi e difetti, opportunità e derive, facendone un uso strumentale, funzionale alle finalità per le quali sono nati? Sono loro strumenti nelle nostre mani o siamo noi strumenti inconsapevoli nelle loro mani? La velocità con cui si susseguono, tende a bruciare e svuotare di significato immagini e parole. Immagini e parole il più delle volte urlate, travisate, banalizzate, contratte in acronimi di ogni tipo, che raccontano in modo superficiale l’uomo, le sue storie e i suoi sentimenti ridotti troppo spesso a «stati» ed «emoticon» . E dalla rete un nuovo linguaggio, un nuovo modo di dialogare e argomentare attraverso messaggini e tweet si sta diffondendo anche nel nostro quotidiano, dando tempi sempre più contratti e forme sempre diverse al nostro modo di relazionarci con gli altri, di costruire e custodire relazioni. In un siffatto contesto vogliamo a conclusione del nostro percorso confrontarci con un altro linguaggio, con un’altra parola: la Parola di Dio, una Parola umanizzante, capace di riempire di senso e significato l’esistenza di ogni uomo, di generare relazioni con gli uomini e tra gli uomini; una Parola che entra nel tempo e nella storia, ma che ha il respiro dell’eternità.
Il programma
Giovedì 1° febbraio: “C’erano una volta i mass media... Dai mass media ai social”. Relatore prof. Renato Stella, docente ordinario di Comunicazioni di massa all’Università di Padova.
Giovedì 8 febbraio: “Il potere della e nella rete”. Prof. Claudio Riva, docente di Sociologia all’Università di Padova.
Giovedì 15 febbraio: “Umano o postumano? L’antropologia al tempo della rivoluzione tecnologica”. Prof. Luca Grion, docente di Filosofia morale all’università di Udine e presidente dell’Istituto Jacques Maritain.
Giovedì 22 febbraio: “Ed essi narravano: i racconti biblici come risorsa di umanizzazione”. Prof. don Stefano Didonè, docente di Teologia fondamentale e Teodicea presso lo Studio teologico interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto.
Ulteriori informazioni: www.sfssagnese.it; e-mail sfs.sagnesetv@gmail.com.